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Fondazione Studi Cdl, 'l'Ia non farà calare occupati nelle Pmi'

Fondazione Studi Cdl, 'l'Ia non farà calare occupati nelle Pmi'

Indagine realizzata insieme a Confapi su quasi 500 aziende

FIRENZE, 18 maggio 2024, 14:40

Redazione ANSA

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Se circa il 52% delle Pmi italiane manifesta l'intenzione di investire nei prossimi tre anni in intelligenza artificiale, solo il 6,3% pensa che ciò comporterà una riduzione del personale. Lo rileva un'indagine promossa da Fondazione Studi Consulenti del Lavoro in collaborazione con Confapi, presentata oggi al Festival del Lavoro in corso a Firenze. Per la maggioranza delle quasi 500 Pmi intervistate, il 48,3%, i livelli occupazionali resteranno invariati, mentre il 45,5% prevede che ci sarà un incremento.
    Tra le azioni che si renderanno necessarie per favorire lo sviluppo dei sistemi di Ia, secondo la ricerca, c'è innanzitutto la formazione in ambito digitale (lo sostiene il 35,7% degli intervistati), mentre il 23,4% prevede l'assunzione di figure specialistiche in ambito It e nuove tecnologie, mentre il 18,2% reputa che saranno necessari interventi di reskilling e/o ricollocazione dei lavoratori o l'avvio di consulenze specialistiche con esperti per pianificare e gestire le innovazioni previste. Solo il 5,2% pensa che si renderà necessaria la sostituzione di figure obsolete.
    Circa l'11% delle Pmi ha già sviluppato sistemi di Ia, e sono quasi un terzo (29,7%) le imprese attualmente impegnate in iniziative di diverso tipo. Tra le applicazioni più diffuse vi sono quelle che consentono una più rapida ed efficace analisi dei dati (29,7%), e a seguire, sistemi per l'automazione dei processi (17,4%) o di assistenza alla clientela tramite chatbot o applicazioni simili (15,5%).
   

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