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Lavoratore 21enne morto a Scafati: la famiglia, era in nero

Lavoratore 21enne morto a Scafati: la famiglia, era in nero

"Siamo morti insieme al nostro Alessandro". Ieri l'incidente

NAPOLI, 18 maggio 2024, 12:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore.
    Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d'acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. "L'unica cosa della dinamica che abbiamo saputo - spiegano i legali - è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale".
    "Siamo morti insieme al nostro Alessandro - fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest'ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara - ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro".
    Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l'intera famiglia. "Queste morti - dice l'avvocato Caracciolo - accadono perché non c'è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c'è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all'adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante".
   

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