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Apple e Google, standard comune per la privacy degli utenti

Apple e Google, standard comune per la privacy degli utenti

Da iOS e Android avvisi sui localizzatori bluetooth estranei

MILANO, 14 maggio 2024, 11:02

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Due colossi come Apple e Google si sono uniti per aumentare la sicurezza degli utenti quando si spostano da un luogo all'altro. Si chiama Detecting Unwanted Location Trackers ed è lo standard comune che le aziende utilizzeranno nei loro sistemi operativi per scovare e avvisare nel caso in cui le persone si spostino con localizzatori bluetooth, come gli Apple AirTag, non associati al loro profilo.
    Una mossa che vuole ridurre l'uso improprio di tali accessori, più volte sfruttati per controllare i movimenti da parte di stalker o ladri, a insaputa delle vittime. Finora, Android già segnalava la presenza di un "tracker" indesiderato che si sposta in maniera continua con un utente ma adesso lo farà utilizzando un protocollo comune, a cui ha lavorato anche Apple, con la promessa di un'adesione di altri produttori di localizzatori, come Samsung e Tile. Come spiega una nota ufficiale congiunta: "Con questa nuova funzionalità, si riceverà un messaggio su un tracker che si sposta insieme alla persona, indipendentemente dalla piattaforma a cui questo è abbinato". Se un utente riceve un avviso di questo tipo sul proprio dispositivo vuol dire che con lui ha un gadget di monitoraggio bluetooth connesso ad un altro profilo. È possibile che il tracker sia agganciato ad un oggetto preso in prestito, come un mazzo di chiavi ma, in caso contrario, iPhone e dispositivi Android potranno visualizzare l'identificatore, fare in modo che il localizzatore riproduca un suono per essere individuato e accedere alle funzioni per disabilitarlo. Tutte opportunità assenti in precedenza, quando l'utente semplicemente visualizzava una notifica sulla presenza del tracker, senza avere informazioni sul nome né tantomeno istruzioni per farlo suonare e rimuoverlo. Lo scorso marzo, un giudice di San Francisco aveva respinto il tentativo di Apple di archiviare un'azione legale collettiva sul monitoraggio illecito via AirTag.
   

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