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Mafia: De Simone,difficile far capire fenomeno dove non radicato

Mafia: De Simone,difficile far capire fenomeno dove non radicato

Procuratore nazionale aggiunto incontra le scuole a Sulmona

SULMONA, 17 maggio 2024, 12:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'interazione tra i gruppi criminali italiani e stranieri è ormai dato di fatto. Non c'è più una netta distinzione, dove c'è profitto lì si radica la criminalità organizzata. La logica è quella del fare affari e ricliclare il provento". Lo ha detto Maria Vittoria De Simone, procuratore nazionale aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia, intervenuta questa mattina a Sulmona, al teatro 'Caniglia', alla cerimonia conclusiva del premio "Legalità e territorio" riservato alle scuole.
    "La legislazione italiana è fin troppo aggiornata e rigorosa.
    Il problema è rappresentato dalla difficoltà del far comprendere certi fenomeni dove non sono maggiormente radicati. Molto più facile far comprendere in Campania e Calabria le caratteristiche della criminalità che non su altri territori. E' un problema che va superato perchè le organizzazioni criminali non hanno confini" ha aggiunto De Simone facendo un cenno alla recente inchiesta "Transumanza" che vede 75 indagati in Italia, alcuni in Abruzzo.
    Il procuratore ha rivolto un appello alle scuole, per formare i più giovani alla cultura della legalità, e ai Comuni. "E' necessaria un'amministrazione locale trasparente che persegua i suoi obiettivi con integrità", ha detto De Simone ricordando i passi avanti fatti in Europa, con il regolamento del 2018 che ha permesso di sequestrare e confiscare i beni della criminalità organizzata nei Paesi esteri.
    Alla cerimonia sono intervenuti anche il procuratore della Repubblica di Sulmona, Luciano D'Angelo, e il sindaco, Gianfranco Di Piero.
   

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