(ANSA) - NAPOLI, 20 APR - "C'è il rischio che le gare del
Pnrr non vengano aggiudicate, con un grave contraccolpo per il
nostro territorio perché a base d'asta vi sono tariffe che non
hanno alcun riscontro nella realtà": è l'allarme lanciato dal
presidente di Ance Napoli, Angelo Lancellotti, durante il
seminario sul tema dell'aumento dei prezzi delle materie prime.
"Il pericolo è che il Pnrr non riesca assolutamente a decollare
- ha spiegato il leader dei costruttori napoletani. "Abbiamo
persino chiesto, come Ance, di stralciare alcune opere pur di
far partire la maggior parte di queste con prezzari aggiornati".
Rincara la dose il vice presidente dell'Ance di Napoli, Antonio
Savarese: "Vi è anche un altro rischio: che aziende in tensione
finanziaria, allettate dall'anticipazione del 30% dei lavori,
partecipino alle gare e si aggiudichino lavori che non saranno
in grado di iniziare. Vanno piuttosto tutelate le imprese serie,
che continuano a investire sul territorio, con un quadro
legislativo chiaro. Altrimenti le aziende dell'Ance saranno
costrette a non partecipare alle gare".
Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno
centrale, Andrea Annunziata, ha invocato un intervento del
legislatore che "deve cominciare a fare chiarezza e dire come
muoversi" alle stazioni appaltanti. "Noi avremo il problema di
gare con i vecchi prezzi - ha chiarito. "Non ci sono indicazioni
per i nuovi prezzi e gli aumenti sono evidenti, ma ancora non
sono chiarissime le norme". Da qui, la richiesta di "un nuovo
patto tra le stazioni appaltanti e le imprese per assicurare la
spesa di risorse importanti, 400 milioni del collegato al PNRR,
pur sempre a debito" ha concluso il presidente dell'Autorità
portuale.
"Si tratta sicuramente di una criticità che ha investito le
opere pubbliche, peggiorata dalla situazione contingente della
guerra" ha aggiunto Placido Migliorino, provveditore alle Opere
pubbliche di Campania, Molise, Puglia e Basilicata. Per
"un'applicazione immediata di una compensazione dei prezzi, il
ministero ha dato indicazioni con una circolare interpretativa
che prevede di dover fare prioritariamente capo alle risorse del
quadro economico dell'appalto. E solo se insufficienti, al fondo
ministeriale. Dunque - ha continuato Migliorino - è fondamentale
che i tempi di ristoro delle imprese siano compatibili con il
regolare andamento dei lavori e non siano eccessivamente lunghi.
Con l'Avvocatura dello Stato stiamo lavorando per individuare le
regole che consentano alle Pubbliche amministrazioni di
attivarsi tempestivamente".
"I corrispettivi che sono stati determinati unilateralmente
secondo criteri che non sono più adeguati ai valori economici
del momento in cui il contratto si stipula, non possono che
essere oggetto di una revisione del contratto. E le imprese, che
quei corrispettivi devono subire, hanno tutti i diritti a
pretendere che cambino le condizioni economiche" ha chiarito
l'avvocato Enrico Soprano. "La soluzione è andare in gara con
prezziari corretti, adeguati ai valori di mercato e fare un
aggiornamento immediato dei prezzari, applicandoli anche ai
contratti in corso, quanto meno quelli la cui offerta è stata
fatta fino al primo semestre del 2021, quando non era
prevedibile questa tempesta che ha riguardato i prezzi dei
materiali" ha detto Francesca Ottavi, direttore Legislazione
Opere pubbliche di Ance. "Il Collegio Tecnico Consultivo ha un
ruolo importante, è chiamato a rimuovere tutte le cause di una
mancata, tempestiva esecuzione del contratto, quindi anche nei
casi di eccessivo rialzo dei prezzi, per evitare che si giunga
all'ipotesi di una risoluzione del contratto" ha concluso
l'avvocato Paolo Vosa. (ANSA).