(ANSA) - LAMA DEI PELIGNI, 02 MAG - "Se il progetto del
Comune di Calascio è stato redatto nel pieno rispetto del bando
non c'è nulla da temere, il nostro ricorso non rappresenta
alcuna minaccia. Se invece, così non fosse, e qualora si
rilevassero criticità tali da pregiudicare l'attribuzione del
finanziamento, la responsabilità non sarebbe certo del Comune di
Lama che ha sollevato il problema". A spiegarlo è il sindaco di
Lama dei Peligni, Tiziana Di Renzo, rispondendo al collega di
Calascio Paolo Baldi che, a mezzo stampa, l'aveva invitata a
ritirare il ricorso presentato al Tar dell'Aquila il 25 aprile
scorso e accolto dallo stesso con l'applicazione della
sospensiva del finanziamento di 20 milioni di euro previsto dal
Bando Borghi PNRR - Linea A che era stato attribuito al Comune
di Calascio.
Il sindaco Di Renzo "non ritiene di dover ritirare il
ricorso - si legge in una nota - trattandosi di un'azione che
risponde a un preciso dovere morale ed etico nei confronti del
Comune che amministra e degli altri Comuni che hanno partecipato
al bando, nonché alla necessità di chiarire la modalità di
valutazione dei progetti che ha visto Calascio aggiudicarsi il
finanziamento nonostante il progetto presentasse diversi vizi".
"Noi - aggiunge la Di Renzo - abbiamo fatto la nostra parte
con scrupolosa attenzione, interpretando fedelmente quanto
richiesto nel bando. I timori che vive Calascio non sono certo
da addebitare a noi che chiediamo semplicemente di fare
chiarezza sui criteri seguiti nella scelta di attribuzione del
finanziamento. È un nostro diritto e va rispettato, senza
strumentalizzazione e disinformazione. In situazioni come
queste non si possono mistificare i fatti e creare confusione.
Siamo amministratori e abbiamo le stesse premure e gli stessi
diritti di puntare sulla crescita e sulla valorizzazione dei
Comuni che rappresentiamo, anche nel rispetto degli altri Comuni
abruzzesi".
"Il Sindaco di Calascio afferma che l'Abruzzo rischia di
perdere 20 milioni di euro in caso di accoglimento del ricorso
da parte del Tar. Non è così: la Regione può tenere conto della
decisione del tribunale e reindirizzare il finanziamento verso
Lama dei Peligni, se opportuno, come accaduto anche in altre
regioni italiane". (ANSA).