(di Franko Dota)
(ANSA) - ZAGABRIA, 05 LUG - In Croazia alle elezioni
politiche di oggi, svoltesi nel pieno di una nuova ondata
epidemica del coronavirus, si prospetta una netta e chiara
vittoria dei conservatori del primo ministro Andrej Plenkovic
che le prime indicazioni, contrariamente alle previsioni
preelettorali, danno in forte vantaggio e in pole position per
governare altri quattro anni. Gli exit poll completi, diffusi
dalle emittenti tv croate, assegnano all'Unione democratica
croata (Hdz, conservatori) 62 seggi parlamentari (tre in più
rispetto al 2016), su di un totale di 151 deputati che
compongono il Parlamento di Zagabria. Se confermati, questi
risultati garantirebbero a Plenkovic, che ha spostato il suo
partito verso posizioni moderate ed europeiste, un forte
vantaggio nelle trattative per la formazione di una futura
coalizione governativa. La larga coalizione di centrosinistra,
denominata Restart e guidata dai socialdemocratici (Sdp) di
Davor Bernardic, sarebbe ferma a 43 seggi in parlamento,
risultato molto deludente e sotto tutte le aspettative. Si
tratta di ben undici deputati in meno rispetto a quattro anni
fa, quando restarono all'opposizione. Alcuni esponenti di spicco
dell'Sdp hanno già chiesto le dimissioni di Bernardic. Il
centrosinistra avrebbe perso molto nei centri urbani,
soprattutto a Zagabria, dove molti voti si sono spostati verso i
verdi o verso il centro liberale Al terzo posto gli exit poll
vedono un raggruppamento di partiti sovranisti e nazionalisti,
denominato "Movimento patriottico", guidato dal noto cantante
Miroslav Skoro, al quale andrebberp 14 deputati. Skoro non ha
escluso la possibilità di formare una coalizione di governo con
l'Hdz, ma per "riformare e cambiare questo partito",
costringendolo a spostarsi su "valori patriottici e cristiani
del nuovo sovranismo europeo". I sovranisti hanno segnalato che
una delle loro condizioni sarebbe la rinuncia di Plenkovic alla
carica di primo ministro. Vista la ottima prestazione dell'Hdz,
sarà facile respingere questa condizione. Dato che il movimento
di Skoro è nato solo pochi mesi fa ed è formato da partiti e
personalità eterogenee, alcuni anche ex membri dell'Hdz, molti
analisti non escludono che Plenkovic tenterà di attirare verso
la coalizione di governo una manciata di deputati eletti stasera
dalle file dei sovranisti. La grande sorpresa della serata
elettorale è l'ottimo risultato che avrebbero conseguito i verdi
e la sinistra radicale, che in una coalizione definita 'Mozemo'
(Possiamo) otterrebbero otto deputati. Sarebbe la prima volta
dall'indipendenza della Croazia, raggiunta nel 1991, che i verdi
entrano nel Parlamento. Il risultato è il doppio rispetto alle
previsioni, grazie ai voti raccolti nella capitale Zagabria dove
si sarebbero affermanti come primo partito cittadino, titolo che
da trent'anni detenevano i socialdemocratici. Altri nove
deputati andrebbero a una forza di destra antisistema, che ha
escluso coalizioni dopo-voto, mentre tre sarebbero i futuri
deputati del centro liberale. Ai 140 parlamentati vanno aggiunti
i tre della diaspora croata e gli otto delle minoranze etniche,
inclusa quella italiana per la quale è stato rieletto per la
nona volta consecutiva Furio Radin, veterano del parlamento
croato dal 1992. L'ultimo dato sulla affluenza - il voto si è
svolto nel rispetto di severe misure anti-Covid-19 - è quello
del 34 per cento relativo alle 16,30, quasi quattro punti in
meno rispetto a quattro anni fa, probabilmente per l'ansia che
ha generato nelle ultime settimane l'impennata del coronavirus.
(ANSA).
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