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Grecia, si vota per le politiche

Seggi aperti fino alle 18 ora italiana

07 luglio, 18:24

(ANSA) - ATENE , 7 LUG - Si sono aperti i seggi per le elezioni politiche in Grecia, dove si vota fino alle 19 (le 18 in Italia), quando si conosceranno gli exit poll, seguiti attorno alle 21 (le 20 italiane) dalle prime proiezioni affidabili. Un voto che vede super favorita di Nea Dimokratia, formazione di centrodestra guidata da Kyriakos Mitsotakis. Una sua vittoria metterebbe fine all'era del governo di sinistra di Alexis Tsipras, riportando Atene verso una delle grandi famiglie politiche - i Mitsotakis-Bakoyannis- che da sempre dominano la scena nazionale ellenica. Tsipras, non disertate le urne.

In una giornata torrida in cui molti greci probabilmente decideranno di andarsene in spiaggia, i principali leader politici hanno già votato e il premier Alexis Tsipras, dopo aver deposto la scheda in un seggio ateniese vuoto, ha invitato i connazionali (per la prima volta alle politiche votano anche i 17enni) a non astenersi "perché oggi decideremo il corso del Paese per i prossimi quattro anni. Lo dico in particolare ai giovani, che sono quelli che di solito fanno la differenza: non lasciate questa decisione cruciale nelle mani di altri".

Il leader del centrodestra Kyriakos Mitsotakis, super favorito nei sondaggi, ha detto dopo aver votato di sentirsi "fiducioso che domani ci sarà l'alba di un nuovo giorno". Sempre nelle prime ore del mattino hanno votato il leader di Diem25 Yanis Varoufakis ("Votate, è l'unico modo che abbiamo per difendere la democrazia", è stato anche il suo appello) e la leader socialista di Kinal Fofi Gennimatà. Ha votato anche il presidente della repubblica Prokopis Pavlopoulos. Nelle precedenti elezioni politiche del settembre 2015, con temperature molto meno elevate, il 56,16% dei greci si recò a votare. (ANSA).

 

(dall'inviato Patrizio Nissirio) (ANSA) - ATENE - Dal palco di piazza Syntagma Alexis Tsipras lancia nella calda serata ateniese l'ultimo appello, al grido di 'ora decidiamo per la nostra vita', drammatizzando il voto e sperando in una rimonta che sa di impossibile. Perché i sondaggi sembrano indicare che ormai i greci guardano a destra, a Kyriakos Mitsotakis, l'erede di una delle grandi famiglie della politica greca e leader di Nea Dimokratia. Che, con un consenso previsto attorno al 38-39% contro il 27-29 della sinistra di Syriza, sente forte il profumo della vittoria.

Domenica in Grecia ci sono le elezioni politiche anticipate, il primo voto dopo la fine dei memorandum, gli accordi con i creditori internazionali che hanno salvato il Paese in cambio di una feroce austerità che ha impoverito molti, tassato pesantemente alcune fasce della popolazione, e creato un generale clima di depressione tra i greci. Tsipras, oggi 44enne, giunse al potere nel 2015 con la sinistra (incredibilmente) unita di Syriza e la promessa di eliminare l'austerità e impedire l'uscita di Atene dall'euro: dopo quattro anni - un record per un premier ellenico - la Grecia è tecnicamente fuori dalla crisi, l'economia cresce e così l'occupazione.

Ma molti sembrano non avvertire miglioramenti nella propria condizione, con un malcontento che non accenna a diminuire. E così, in tanti sembrano aver deciso di "tornare all'antico", e hanno regalato due vittorie di peso, alle europee e alle amministrative, a Nea Dimokratia. Mitsotakis, 51 anni, conservatore filoeuropeista, ha condotto questa breve e tutto sommato sonnolenta campagna per le politiche - in molti prevedono un forte astensionismo - con il distacco di chi sente di aver già vinto.

La sua parola d'ordine "meno tasse", in particolare per il settore privato, sembra aver conquistato molti, che accusano Tsipras di aver fatto invece la guerra ai liberi professionisti, oggi oberati dal fisco. Tanto sente la vittoria in tasca che lo slogan di ND, stampato su manifesti che mostrano un Mitsotakis "al lavoro" circondato di collaboratori, menziona una parola un obiettivo ancora più ambizioso: "autodinamia", intendendo "autosufficienza per la Grecia", ma anche e soprattutto in Parlamento, dove si aspira ad un monocolore dopo anni di coalizioni.

"Mi sono stufato di vedere la Grecia come il simbolo della crisi - ha dichiarato in occasione del comizio finale nella piazza Thisseio ad Atene - Dobbiamo diventare un normale paese europeo". E a chi gli ricorda che proprio gli anni del governo di cui faceva parte (2012-2014) hanno segnato l'inizio della disastrosa crisi replica: "Abbiamo fatto degli errori, ma ora dobbiamo lasciarci quel periodo alle spalle". Tsipras, secondo molti osservatori ha fatto, insieme al suo ministro dell'Economia Euclid Tskalotos, quello che chiunque altro di fronte alla morsa dei creditori avrebbe fatto, riuscendo anche, contro il volere della troika, ad elargire sostegni economici alla parte più povera della società (come portare lo stipendio minimo a 650 euro).

Ma si è trovato a lottare in questi anni anche contro i potenti media privati (tutti in mano a gruppi economici filoconservatori) che lo hanno attaccato ad ogni singolo passo. Dopo anni, mercoledì è stato invitato dalla rete privata Skai (uno dei canali più seguiti), e l'argomento principale delle domande è stata una sua tre giorni sullo yacht di un'amica facoltosa insieme alla sua famiglia. Il premier ha cercato in ogni modo di parlare di programmi e risultati (tra cui l'accordo con la Macedonia sull'annosa questione del nome, odiato e cavalcato da nazionalisti e conservatori), ma con esiti incerti.

I greci sembrano avergli voltato le spalle, preferendo il "forte sviluppo" promesso da Mitsotakis, che immagina un paese con meno burocrazia, pro-business, ma senza tagli agli stipendi, e un'economia galoppante. Il vento soffia decisamente a suo favore, e domenica sera si saprà se l'era Tsipras è davvero finita. (ANSA).

 

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