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Attacco a premier serbo a Srebrenica, arrestate tre persone

A vigilia visita a Belgrado presidenza tripartita bosniaca

21 luglio, 20:41

(ANSA) – SARAJEVO – La polizia bosniaca ha arrestato oggi a Jelah, presso Tesanj, in Bosnia centrale, tre persone sospettate di essere coinvolte nell'attacco contro il premier della Serbia Aleksandar Vucic, l'11 luglio scorso alla commemorazione del ventennale del genocidio di Srebrenica. Lo hanno reso noto i media bosniaci.

 

Gli arrestati sono Elvedin Himzic, Mujo Dizdarevic e Almir Merdic. Quest'ultimo era stato in precedenza indicato dai servizi di sicurezza di Belgrado, col nome di Asim S., come il principale organizzatore dell'attacco. L'uomo sarebbe collegato con organizzazioni radicali in Bosnia, con il comandante della difesa di Srebrenica durante la guerra (1992-95), Naser Oric, e con il membro musulmano della presidenza bosniaca Bakir Izetbegovic.

 

Merdic ha negato di essere coinvolto nell'incidente affermando che, tra la folla, non faceva altro che riprendere con la video camera quello che avveniva. Il direttore della polizia della Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba di Bosnia, in cui si trova Srebrenica) Gojko Vsic, ha dichiarato che nell'attacco hanno partecipato 20 persone e che dopo l'arresto di oggi si possono attendere altre azioni della polizia della Federazione Bh (la seconda entità bosniaca a maggioranza croato musulmana).

L'annuncio dei tre arresti e' giunto alla vigilia della visita che i tre membri della presidenza collegiale bosniaca effettueranno domani a Belgrado, su invito del premier serbo Aleksandar Vucic, che dopo l'aggressione al cimitero-memoriale di Potocari, a sorpresa, aveva fatto un gesto di dialogo e ricinciliazione.

 

In serata si è appresa la notizia del rilascio dei tre arrestati. Uno degli arrestati, Almir Merdic, indicato dai servizi di sicurezza di Belgrado, col nome di Asim S., come il principale organizzatore dell'attacco, ha dichiarato di essere stato rilasciato dopo un interrogatorio in Procura durato cinque ore. "Non so che cosa succederà ancora - ha detto in un'intervista Merdic - Non mi hanno detto nulla. Mi hanno restituito i documenti. Mi hanno solo chiesto di raccontare quello che ho visto quel giorno". (ANSA).

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