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Srebrenica, dopo 20 anni si seppelliscono altre vittime

L'11 luglio 136 nuove tombe al memoriale di Potocari

04 luglio, 13:58

di Nadira Sehovic

 

(ANSA) – SARAJEVO – A vent'anni dal massacro di ottomila musulmani, a Srebrenica si continua a seppellire vittime. Come ogni anno nell'anniversario della strage, anche questa volta la terra di Srebrenica apre il suo grembo: sono iniziati stamani, nel cimitero di Potocari, gli scavi di 136 nuove tombe, accanto alle 6.241 gia' esistenti, che l'11 luglio accoglieranno i resti di 136 persone, di cui 18 minorenni.

 

Sono tutte vittime, identificate nel corso di quest'anno, del piu' grave eccidio di civili in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale, qualificato come genocidio dalla giustizia internazionale. L'ultimo a riavere un nome, ieri, è Sasa Hidic, di madre Leposava e padre Camil, fucilato nel villaggio di Pilice assieme ad altri 1.200 prigionieri musulmani di Srebrenica. Sasa aveva trent'anni.


Solo sedici anni avevano invece Lutvo Malagic, Hamed Mehic, Almir Mujanovic, Almaz Hasanovic, Sifet Mehanovic, Salih Mehmedovic e Dzemal Hasanovic che verranno sepolti l'11 luglio accanto ai loro padri.

Degli 8.372 dispersi, scomparsi in soli cinque giorni nel luglio 1995, sono stati finora esumati, da un'ottantina di fosse comuni, i resti di 7.057 musulmani di Srebrenica, trucidati dalle truppe serbo-bosniache del generale Ratko Mladic, attualmente sotto processo al Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi) con l'accusa di genocidio e crimini di guerra e contro l'umanità.

 

La maggior parte delle fosse comuni di Srebrenica sono cosiddette fosse 'secondarie', cosi' denominate poiche' in esse i morti, alla fine della guerra (1992-95), furono trasferiti dai militari e poliziotti serbo-bosniaci nel tentativo di occultare le prove dell'enorme crimine: è a causa dei trasferimenti, spesso per mezzo di bulldozer, che la maggior parte degli scheletri sono incompleti o ricomposti con le ossa ritrovate in piu' fosse comuni.

 

Il bisogno di dare degna sepoltura ai propri cari fa particolarmente soffrire i sopravvissuti, soprattutto quelli che non hanno ancora trovato nemmeno traccia dei loro familiari. Cosi' Ramiz Nukic, da quando è tornato nel 1999 nella sua casa vuota nel villaggio di Kamenica, fa ossessivamente il 'cacciatore di ossa umane': non c'è quasi giorno che nei boschi dei dintorni di Srebrenica, cercando i resti del padre e del fratello minore, non trovi un osso. Ha aiutato finora l'Istituto bosniaco per la ricerca dei dispersi a ritrovare e identificare 300 vittime del genocidio di Srebrenica. Il prossimo 11 luglio Nukic seppellirà il padre, i cui resti tuttavia non li ha scoperti lui ma sono stati ritrovati in una fossa comune. "Sono contento, anche se il suo scheletro non è completo, ma saprò dove sarà la sua tomba", ha detto Nukic deciso a continuare a cercare le ossa fino alla fine dei suoi giorni. (ANSA).

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