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Polonia e Estonia insieme per promuovere turismo a Lampedusa

Ambasciatori a Roma, sostegno economico a isola

29 maggio, 17:10
(ANSA) - ROMA - Promuovere l'isola di Lampedusa a livello turistico, sensibilizzando i tour operator polacchi. Perché la popolazione dell'isola è in ginocchio. "E' questo il sostegno che vorremmo dare ai cittadini e all'economia dell'isola". A parlare con ANSA Nuova Europa è l'ambasciatore di Polonia in Italia, Tomasz OrÅ‚owski, appena rientrato da una missione in Sicilia dove ha incontrato il sindaco, Giusi Nicolini, e le autorità competenti in termini di soccorsi in mare.

Solidarietà ma anche voglia di capire come stiano davvero le cose. "Abbiamo trovato una situazione totalmente diversa da quella che dipingono i media", ha detto il diplomatico. Il problema per l'isola che accoglie le migliaia di migranti in fuga dalla sponda Sud del Mediterraneo, è anche il rilancio della propria economia. "Deve ritornare il turismo". Insieme all'ambasciatore estone a Roma, Celia Kuningas-Saagpakk, che era insieme a me durante la missione, abbiamo pensato a portare queste istanze nei nostri Paesi. Proveremo a sensibilizzare i governatori delle diverse regioni così come i nostri tour operator per promuovete l'isola, lanciando un ponte di solidarietà tra Mar Baltico e Mar Mediterraneo". Nel corso della visita, " alcuni giornalisti polacchi erano con noi. Sono rimasti tre giorni per girare immagini dell'isola e realizzare un filmato per la sua promozione".

Altra cosa però sono l'invio di aiuti in mare e l'accoglienza di rifugiati. Pur rendendosi conto della situazione di emergenza che l'Italia sta affrontando determinata dall'afflusso massiccio di immigrati di cui tanti richiedenti asilo, la Polonia intende sì rafforzare la sua presenza nella missione Triton, ma la ricollocazione dei rifugiati va invece studiata, precisa. "Le modalità per poterla attuare vanno attuate". L'intenzione, spiega, è quella di aiutare l'Italia attraverso decisioni autonome e volontarie, non imposte. "L'aiuto non va portato sulla base di quote obbligatorie proposte dalla Commissione, non è questa la risoluzione del problema. Va trovata una soluzione sostenibile sia per l'accoglienza che per l'integrazione di rifugiati nei paesi membri", ha precisato Orlowski. (ANSA).

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