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Ince: 25 anni per 'facilitare' aggregazione Ue

Segretario Caracciolo, da foro dibattito a sostegno progetti

13 novembre, 14:07
(ANSA) - TRIESTE - Nacque due giorni dopo la caduta del Muro di Berlino, come "Quadrangolare" tra Italia, Austria, Ungheria e Jugoslavia, l'11 novembre 1989. Il suo scopo era quello di favorire un dialogo tra Paesi del Centro e del Sud d'Europa, mentre cadevano vecchie divisioni e si sperava in un destino comune. In 25 anni, l'iniziativa Centro Europea (Ince), l'organizzazione regionale più antica del Vecchio continente, si è allargata a cinque, sei e ora a 18 membri (10 Ue, 5 candidati e tre 'vicini') e ha rappresentato uno dei "motori" dell'allargamento dell'Ue verso Est.

In occasione del venticinquennale dell'organismo, che ha la segreteria generale a Trieste, questo ruolo è stato riconosciuto anche dall'Onu, che ha adottato una risoluzione per rafforzare i legami con l'Ince, che dal 2011 gode dello status di osservatore all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Ne ha parlato con l'ANSA il segretario generale dell'Ince, ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri, secondo cui la risoluzione Onu "prosegue un'evoluzione concreta delle attività e delle iniziative dell'organizzazione. Da 'foro' di dialogo essenzialmente regionale, l'Ince si è man mano trasformata con una vocazione progettuale significativa, in organizzazione e agenzia che realizza nei paesi membri, soprattutto in quelli che hanno difficoltà ad accedere a pieno titolo all'Ue, progetti di sostegno e sviluppo. Tutto questo si basa su un vero approccio orientativo della Commissione, fin dagli anni '90. Questo a maggior ragione nel momento in cui si traduce in un'attenzione maggiore alla strategia macroregionale".

Il primo fronte di impegno per l'Ince è dunque quello delle aggregazioni di territori: "Abbiamo già il Danubio - ha ricordato Caracciolo - poi i Paesi Baltici; la prossima settimana ci sarà il lancio dell'Iniziativa Adriatico-Ionica, a cui molto teniamo, e infine quella Alpina che è in via di definizione. In tutti questi ambiti l'Ince ha almeno un Paese membro, quindi si aggiunge la funzione di possibile 'ponte' fra le Macroregioni".

Un fronte problematico di stretta attualità riguarda la situazione tra Ucraina (membro Ince) e Russia, su cui, ha rimarcato Caracciolo, "non possiamo che conformarci alle direttive e alle indicazioni che vengono dalle istituzioni comunitarie. Tuttavia riteniamo anche che in un ambito di crisi acuita, tanto in Ucraina che in alcune aree dei Balcani, come il Kosovo, noi possiamo svolgere il nostro ruolo". Il tutto senza dimenticare l'Europa centrale, originario 'core business' dell'Ince: "Intendiamo rafforzarla, perché è in quell'area che dobbiamo mantenere legami tali che possano poi indirettamente portare benefici in un possibile clima di distensione. Abbiamo concluso una serie di piccole intese con varie organizzazioni regionali, come l'Osce, enti che come noi operano in ambito regionale - conclude Caracciolo - avendo come obiettivo sempre e soprattutto quello di facilitare l'integrazione europea".

(ANSA).

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