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Slovenia: elezioni 3 giugno, conservatori in testa sondaggi

Campagna piena di accuse reciproche, pochi programmi

21 maggio, 20:06
(ANSA) – LUBIANA, 21 MAG – In vista delle elezioni anticipate in programma in Slovenia il 3 giugno prossimo, in testa alle preferenze - secondo un sondaggio elaborato la scorsa settimana per Radiotelevizija Slovenija - figura il Partito democratico sloveno (Sds, conservatore) con il 15,4% davanti alla lista del sindaco di Kamnik, Marjan Šarec (LMS), unico altro partito in doppia cifra con il 10,6%. Seguono i Socialdemocratici (SD) con il 6,5% e la Sinistra (Levica) con il 4,8%, mentre l’attuale partito di maggioranza SMC è quinto con il 4,6%. Tuttavia il partito più consistente rimane quello degli elettori indecisi, ben al di sopra del 20%. Al voto che si terra' fra due settimane sono 1.637 i candidati che si contenderanno i 90 seggi dell’Assemblea nazionale, con 12 sindaci alla ricerca di un incarico politico nazionale e 68 parlamentari che corrono per la riconferma.

La campagna elettorale è entrata nel vivo con dibattiti incentrati piu' su accuse agli avversari che non sui contenuti.

Anche il presidente della Repubblica, Borut Pahor, è stato chiamato in causa dalla commissione parlamentare d'inchiesta su un possibile tentativo di riciclaggio di denaro tramite la Nova Ljubljanska Banka (NLB), un episodio che risale al biennio 2009-2010, quando Pahor era capo del governo. In sospeso nei lavori della commissione anche la situazione relativa alla NKBM, l’istituto di credito di Maribor tramite il quale a settembre scorso sono transitate centinaia di migliaia di euro destinati al Partito democratico sloveno (Sds), maggiore forza di opposizione guidata dall’ex primo ministro Janez Janša. E le posizioni in tema di immigrazione dei conservatori dell'Sds hanno acceso il confronto politico. In un dibattito pubblico Branko Grims, deputato SDS, ha detto che la Slovenia dovrebbe allearsi con i paesi del Gruppo di Visegrad e con qualunque altro paese dell’Ue contrario alle quote migranti.

Solo questo garantirebbe la sicurezza nazionale, ha detto Grims, che ha anche proposto di eliminare finanziamenti pubblici a varie organizzazioni non governative, come l’Istituto per la Pace, che non portano benefici allo sviluppo del paese.

Rappresentanti degli altri maggiori partiti hanno criticato in modo compatto le esternazioni di Grims, a partire dal Primo ministro, Miro Cerar, che ha ribadito come la Slovenia non sia interessata ad allinearsi alle politiche dell’Ungheria di Orban, molto vicino a Janša. (ANSA)
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