(ANSA) - BELGRADO - E' crisi diplomatica tra Serbia e Ucraina
sulla partecipazione di mercenari serbi nel conflitto armato in
Donbass a fianco dei russi. Dopo la decisione di Kiev nei giorni
scorsi di richiamare in patria per consultazioni il proprio
ambasciatore a Belgrado Oleksandr Aleksandrovic, il ministro
degli esteri serbo Ivica Dacic ha risposto ieri con una analoga
misura, richiamando a Belgrado l'ambasciatore serbo in Ucraina
Rade Bulatovic. In un comunicato, il ministro ha sottolineato la
volonta' della Serbia di continuare ad avere "buone relazioni
con l'Ucraina basate su principi di rispetto reciproco",
aggiungendo tuttavia che Belgrado "non intende in alcun modo
trasformarsi in un danno collaterale di relazioni internazionali
che nulla hanno a che vedere con la Serbia". Sottolineando come
numerosi cittadini serbi che hanno partecipato a conflitrti
armati all'estero, Ucraina compresa, siano stati processati,
Dacic ha ricordato come sia ben noto che "mercenari ucraini
abbiano partecipato ai crimini commessi dalle forze croate
contro la popolazione serba in Croazia nei conflitti degli anni
novanta". "L'Ucraina tuttavia, a differenza della Serbia, non ha
mai processato e condannato tali mercenari".
Il ministro Dacic ha al tempo stesso annunciato che i due
inviati speciali sulla crisi ucraina - l'americano Kurt Volker e
il russo Vladislav Surkov - si incontrerannon nuovamente a
Belgrado il 13 novembre per parlare dei modi di soluzione del
conflitto nel Donbass. (ANSA).
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