(ANSA) - BELGRADO, 31 MAG - In Serbia, dopo il presidente
Aleksandar Vucic, anche il ministro della difesa Aleksandar
Vulin ha attaccato duramente la Ue, che a suo avviso da' prova
di scarsa autorità e serietà, consentendo a Pristina di
calpestare accordi firmati con la mediazione di Bruxelles e dei
quali l'Unione si pone come garante. Riferendosi a quanto detto
ieri dal presidente kosovaro Hahsim Thaci, secondo cui Pristina
non intende autorizzare la creazione della Comunita' delle
municipalita' serbe in Kosovo - prevista dall'accordo di
Bruxelles del 2013 - Vulin ha affermato che cio' equivale a
mettere una pietra tombale sul negoziato.
"Con le sue affermazioni Thaci ha ucciso il dialogo", ha
detto Vulin citato oggi dai media. Per Thaci, ha osservato, non
vale piu' alcun accordo, e questo "e' una brutta notizia per la
Ue". La polemica con la Ue, a Belgrado, va di pari passo con le
critiche alla Kfor, la Forza Nato in Kosovo, che secondo la
dirigenza serba non avrebbe una posizione imparziale e non
avrebbe informato adeguatamente Belgrado sull'operazione di
martedi' delle forze speciali della polizia di Pristina nel nord
del Kosovo a maggioranza serba.
La Serbia continua a mettere in dubbio la motivazione di
tale operazione, presentata da Pristina come parte della lotta a
crimine e corruzione. E' ammissibile - si e' chiesto oggi il
ministro della difesa - che una operazione anticrimine venga
effettuata con reparti speciali armati fino ai denti, appoggiati
da mezzi blindati, con sparatorie, brutali aggressioni a persone
anziane e inermi e la distruzione di case, auto, camion...?.
(ANSA)
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