(ANSA) - BELGRADO, 7 FEB - Le prospettive di integrazione
europea della Serbia e degli altri Paesi dei Balcani
occidentali, il rafforzamento del dialogo politico all'Interno
dell'Iniziativa centroeuropea (InCE) e l'attivita' futura di
tale organizzazione sono stati i temi al centro di colloqui che
il nuovo segretario generale dell'InCE Roberto Antonione ha
avuto oggi a Belgrado. L'Iniziativa centroeuropea, ha detto
Antonione nell'incontro con Ljubisa Stojmirovic, responsabile
parlamentare per i rapporti con l'InCE, appoggia con convinzione
il cammino della Serbia verso l'adesione alla Ue, e auspica una
sua accelerazione. "La Serbia è un Paese chiave e fattore di
stabilita' nei Balcani, i Balcani sono parte dell'Europa, e fino
a quando i Paesi balcanici non diverranno parte della famiglia
europea, noi continueremo a sostenere il processo di adesione",
ha detto Antonione. Stojmirovic da parte sua ha osservato che la
Serbia, quando ancora esisteva la vecchia Federazione jugoslava,
e' stata uno dei Paesi fondatori dell'InCE e in tale veste
partecipa attivamente all'attivita' dell'organizzazione e
all'attuazione dei progetti finanziati dall'InCE. Antonione, che
guida una delegazione dell'InCE in visita in Serbia, ha
incontrato anche Dejan Ralevic, diplomatico e alto funzionario
del ministero degli esteri. Roberto Antonione e' stato eletto
nuovo segretaio generale dell'InCE nel vertice annuale dello
scorso dicembre a Zagabria, che aveva posto fine alla presidenza
di turno croata dell'InCE, che dall'inizio dell'anno e' passata
all'Italia. Dell'Iniziativa centroeuropea, forum
intergovernativo di cooperazione regionale fondato nel 1989,
fanno parte 17 Paesi, dei quali 9 sono membri della Ue (Italia,
Slovenia, Croazia, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Slovacchia, Ungheria, Romania), cinque attendono di poter
aderire all'Unione europea (Albania, Bosnia-Erzegovina,
Macedonia, Serbia, Montenegro) e tre sono beneficiari di
politiche di vicinato (Ucraina, Bielorussia, Moldova). La
missione principale dell'organizzazione e' promuovere la
coesione e assistere gli stati membri, in particolare quelli al
di fuori della Ue, nel loro percorso di consolidamento
economico, politico e sociale. (ANSA).
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