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Rama e Zaev all'Ue, 'i Balcani sono a rischio nazionalismo'

Se il negoziato per l'adesione non decolla entro l'autunno

19 giugno, 20:03
(ANSA) - BELGRADO, 19 GIU - I premier albanese e nordmacedone, Edi Rama e Zoran Zaev, hanno messo in guardia da un rafforzamento delle forze nazionaliste e populiste nei Balcani se i loro rispettivi Paesi non otterranno entro l'autunno il via libera all'avvio del negoziato di adesione all'Unione europea.

Ieri c'è stato il rinvio a ottobre della decisione sul negoziato con Skopje e Tirana deciso a Lussemburgo dai ministri degli esteri della Unione europea.

Oggi, in un'intervista congiunta al Financial Times, i due capi di governo hanno sottolineato che la mancata integrazione europea dell'intera regione balcanica potrebbe risolversi in un danno per la stessa Ue.

"Non abbiamo bisogno di un nuovo radicalismo, nazionalismo e populismo" nei nostri Paesi, ha affermato il premier macedone Zaev.

A suo avviso, non è così importante se la decisione sull'avvio del negoziato con Bruxelles venga presa in giugno o in ottobre. "Ma se si dice ottobre, che sia un termine sicuro e definitivo".

Un anno fa Bruxelles aveva annunciato per il giugno 2019 la decisione sull'inizio del negoziato con Albania e Macedonia del Nord. Secondo il giornale londinese, nonostante la raccomandazione positiva della commissione europea, l'opposizione di Francia e Olanda in particolare sarebbe stata all'origine del nuovo rinvio sul negoziato con Skopje e Tirana.

Sulla questione è intervenuto oggi anche Miroslav Lajcak, ministro degli esteri slovacco il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Osce. In visita a Skopje, Lajcak ha detto che il rinvio per la Macedonia del Nord è da collegare a motivi tecnici.

Tutti i ministri degli esteri - ha detto Lajcak, citato dai media locali - hanno espresso un giudizio molto positivo su Skopje, e nella riunione di ieri al Lussemburgo tutti hanno ritenuto che la Macedonia del Nord meriti l'avvio del negoziato con la Ue. "Nessun Paese si è espresso negativamente sulla Macedonia del Nord. Abbiamo avuto invece un problema con l'Albania, sul quale dobbiamo riflettere".

Il ministro degli esteri macedone, Nikola Dimitrov, da parte sua, in una intervista a Le Monde, ha detto di ritenere che spetta ora all'Unione europea di mostrare lo stesso coraggio di cui ha dato prova Skopje concludendo un anno fa l'accordo con la Grecia sul nuovo nome.

La Ue, ha osservato Dimitrov, "deve dare una chance al mio Paese decidendo sull'avvio del negoziato di adesione. Né più né meno. Noi ce lo siamo meritato". (ANSA).

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