Dalla parte degli ultimi
Oltre ottomila progetti con l’8xmille della Chiesa cattolica. Con la pandemia mezzo milione di nuovi poveri
Graziettina prende 600 euro al mese di pensione: deve pagare le bollette, comprarsi le medicine e chiaramente mangiare e mantenersi per il resto. “La Caritas mi dà un aiuto in più, senza di quello io non vado avanti”, dice l’anziana di Tivoli, alle porte di Roma, con grande dignità ma anche riconoscenza per coloro che in questo anno difficile di pandemia si sono spesi per rendere la vita dei più fragili meno difficile.
Il Covid-19, oltre a mietere migliaia di vittime, ha allungato le file dietro le porte delle parrocchie. Negli ultimi sette mesi le Caritas si sono occupate di oltre mezzo milione di persone e tra loro una persona su quattro, il 24,4%, è un "nuovo povero", che non aveva mai pensato di dover riempire la dispensa con un pacco alimentare regalato o di dover chiedere vestiti, sostegni per l’affitto, strumenti per la Dad dei figli. Persone, per oltre il 60 per cento italiani, che prima dello tsunami del virus avevano un lavoro, potevano provvedere alla loro famiglia e che oggi possono guardare al futuro solo grazie al sostegno della Chiesa italiana.
La Cei ha rafforzato i suoi sforzi sul territorio ma allo stesso tempo sollecita le istituzioni affinché il Recovery sia una occasione per il rilancio dell’economia e per “dare respiro e ristoro ad una società provata”, come afferma il cardinale presidente Gualtiero Bassetti. “Nel corso dell’anno di pandemia si sono affacciati alle Caritas almeno 453.731 nuovi poveri, in media 629 al giorno”, sottolinea.
E’ a loro che guarda la solidarietà, resa possibile dalla scelta degli italiani al momento della dichiarazione dei redditi. “Non è mai solo una firma. È di più, molto di più”, è lo slogan scelto per la nuova campagna di comunicazione 8xmille della Chiesa cattolica, che mette in evidenza il significato profondo della firma dei contribuenti: un semplice gesto che vale migliaia di opere. Sono infatti oltre 8.000 i progetti che, ogni anno, si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo.
La firma sulla dichiarazione dei redditi, nella casella della “Chiesa cattolica”, si trasforma così in un piatto di minestra, una coperta, una scatola di medicine.
Ma non solo: in questo anno difficile a causa della pandemia, a fare la differenza per tanti è stata anche una telefonata di un volontario, una parola di conforto, per i più giovani un collegamento su zoom che interrompeva i lunghi giorni di solitudine forzata. Migliaia i volontari che sono usciti di casa per portare una busta della spesa anche quando non c’erano i vaccini e la paura del Covid paralizzava nelle case. “E’ davvero vitale questa firma per le famiglie ‘normali’ che ormai non riescono ad arrivare più alla fine del mese”, dice Anna, odontoiatra di Ascoli Piceno, tra le persone che hanno voluto mettere, oltre la firma, anche la faccia su questo gesto, raccontando le motivazioni della loro scelta.
Sono tante le storie di solidarietà raccontate nella nuova campagna per l’8xmille: dalla casa d’accoglienza Gratis Accepistis che, nel centro storico di Aversa, offre ospitalità ai più fragili, alla Casa di Leo che insieme all’Emporio solidale, a Potenza, sostiene molte famiglie in difficoltà; dalla comunità e la dimora di Pordenone, rete solidale che combatte le gravi marginalità e il disagio abitativo, alla Casa della Carità Santi Martiri di Otranto, di Poggiardo, che propone ascolto e accoglienza nel cuore del Salento, passando per le mense Caritas di Latina e Tivoli, a pieno regime anche durante la pandemia per aiutare i nuovi poveri e gli anziani soli.
Farsi prossimo con l’agricoltura solidale è, invece, la scommessa dell’Orto del sorriso di Jesi, che punta all’inclusione sociale.
“La nuova campagna ruota intorno al ‘valore della firma’ e a quanto conta in termini di progetti realizzati – afferma il responsabile del servizio promozione della Cei Massimo Monzio Compagnoni –. Chi firma è protagonista di un cambiamento, offre sostegno a chi è in difficoltà. È autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. Grazie alle firme di tanti cittadini la Chiesa cattolica ha potuto mettere a disposizione del Paese un aiuto declinato in moltissime forme”.