(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Dopo la pandemia le case degli
italiani saranno più digitali: la connettività e la rete fissa
sono diventate un bisogno irrinunciabile per il 54% dei
cittadini ma nelle offerte c'e' ancora poca trasparenza. A
sorpresa inoltre il nostro Paese si scopre ai primi posti in Ue
per la sanità digitale. Sono alcuni dati che emergono dall'EY
Digital Home Study.
Nell'ultimo anno gli italiani hanno sperimentato nuovi
servizi
digitali, anche in misura maggiore rispetto agli altri Paesi: il
32% afferma di aver utilizzato per la prima volta una
videochiamata per lavoro, contro il 20% dei francesi e il 18%
dei tedeschi. Ed anche la didattica online è stata una novità
per il 30% degli italiani, una percentuale ben più robusta
rispetto al 12% della Francia e all'11% della Germania. L'Italia
svetta anche nell'utilizzo di servizi sanitari digitali (23%),
superando di ben dieci punti i due competitor europei.
"Attività e servizi digitali come smart working e
videocall, continueranno a essere richiesti e utilizzati in
futuro, anche se probabilmente in misura minore", dice Irene
Pipola, Partner EY, Responsabile consulting per il settore TMT
ma "la crescita dei servizi online ha amplificato certe paure e
preoccupazioni, soprattutto quelle legate a possibili violazioni
della privacy e all'impatto delle tecnologie sul proprio
benessere psicofisico (il 50% degli italiani è più preoccupato
di prima per le conseguenze dell'utilizzo di internet). Dunque,
a fronte di una
domanda elevata sia in termini di qualità sia di varietà del
panel di prodotti e servizi, anche l'offerta dovrà adeguarsi con
standard altrettanto elevati e soluzioni sempre più
personalizzate". (ANSA).
Telecomunicazioni, calano ricavi ma boom investimenti
Rapporto Asstel. Guindani, Recovery fund strumento per soluzioni