Il mondo Fintech e Insurtech italiano "è in fermento, ma deve ancora spiccare il volo. E il momento giusto sembra essere ora". E' un ecosistema "in costante crescita", composto ad oggi da 564 realtà innovative (53% startup, 24% Pmi innovative, 21% scaleup, il restante 2% corporate), capaci di raccogliere complessivamente 2 miliardi di euro, in poco più di 10 anni, e di attrarre sempre di più l'attenzione dei consumatori. Si conferma infatti la crescita dell'adozione di questi servizi innovativi con "elevati livelli di soddisfazione (mai sotto il 7 su 10)". E' la fotografia che emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano, che ha preso in considerazione le startup e scaleup fondate dal 2009. La cifra della raccolta "è rilevante, con un valore medio di 3,6 milioni di euro, ma i fondi sono molto concentrati e l'accesso ai capitali per crescere è ancora limitato", spiega lo studio. Oltre il 50% delle realtà infatti non ha raccolto alcun capitale (ovviamente escluso il capitale sociale). Ci sono inoltre margini di miglioramento per gli incumbent: il Fintech index italiano (calcolato sulle attività di investimento e collaborazione degli incumbent operanti in Italia con startup e Pmi innovative Fintech) si ferma a 5,7 su 10, ancora sotto la sufficienza. Infatti, se il 69% degli incumbent ha già collaborato in qualche forma con startup o Pmi Fintech e la spesa complessiva in collaborazioni nel 2020 è di 263,8 milioni di euro, "gli investimenti sono guidati ancora da pochi attori (quelli più storicamente attivi), con il rischio di vedere nel prossimo futuro un sistema a due velocità", evidenzia l'Osservatorio. (ANSA).
Italia quart'ultima tra 22 Paesi per capacità d'innovazione
