Una cella robotica in grado di ottimizzare i test per il funzionamento delle sonde ecografiche, attraverso un sistema di automazione in linea con i principi dell'industria 4.0. E' quanto sviluppato dai ricercatori dell'Istituto di biorobotica della Scuola superiore S.Anna e dell'azienda medicale Esaote. "Un passo in avanti verso l'automazione mantenendo centrale il ruolo dell'uomo nel processo lavorativo" spiega una nota congiunta Esaote-S.Anna. La cella robotica - sviluppata su richiesta di Esaote, leader nell'imaging diagnostico non invasivo - si compone di un braccio robotico dotato di una pinza che, sotto la guida di un operatore, è in grado di orientare la sonda in modo da verificare il suo corretto posizionamento.
Il sistema, spiega Marco Controzzi, ricercatore dell'Istituto di bioRobotica, "ha raggiunto due obiettivi: rendere automatizzato il procedimento per il funzionamento dei test e mantenere in primo piano il ruolo dell'uomo. Saranno gli operatori di Esaote a interagire con il robot, affiancandolo durante i test. Questa linea di ricerca riflette la missione dell'Human-Robot-Interaction, il laboratorio di robotica collaborativa dell'Istituto di bioRobotica che immagina una sinergia tra uomo e robot, combinando i vantaggi della produzione manuale con la precisione e la ripetibilità dell'automazione". "Il processo manifatturiero delle sonde ecografiche dichiara Andrea Grandoni di Esaote - è tradizionalmente poco adatto all'automazione. Tra le possibili soluzioni la robotica collaborativa presenta il miglior rapporto costo/efficacia. Il sistema studiato dall'Istituto di biorobotica permetterebbe ad Esaote di affiancare l'uomo nelle operazioni di collaudo delle sonde ecografiche, riducendo così sia la variabilità del sistema di misura utilizzato per il test sia il suo tempo ciclo".