(ANSA) - NAPOLI, 22 MAG - Nonostante un impatto positivo, il Piano Industria 4.0 non ha avuto gli stessi effetti su tutto il territorio nazionale. E' quanto emerge dalla ricerca "Il valore delle filiere produttive nel nuovo contesto competitivo e innovativo tra Industria 4.0 e Circular economy", condotta dal centro studi Srm (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), sesto volume della collana "Un Sud che innova e produce". Affinché il Piano Industria 4.0 possa sortire gli effetti desiderati vanno implementate "le misure di supporto alla crescita della Mezzogiorno con Fondi strutturali, politiche sociali e culturali e altri interventi".
Il Piano Industria 4.0, secondo i ricercatori ha avuto un riscontro positivo sul territorio come esempio di una "politica industriale compiuta" che mira a raggiungere questo obiettivo attraverso la predisposizione di una "serie di misure organiche e complementari e il coinvolgimento di diversi soggetti". Rispetto al passato, "non si limita agli incentivi fiscali a disposizione delle imprese per investimenti in ricerca e sviluppo, ma si pone anche un "obiettivo culturale" che punta a sviluppare una nuova cultura d'impresa, basata sulle competenze Industria 4.0. L'impatto sul territorio nazionale però non è uniforme. L'effetto finale della policy nel Mezzogiorno è, secondo quanto riscontrato dalla ricerca, meno rilevante rispetto al Centro-Nord, "a causa di un diverso spessore industriale caratterizzato da livelli di innovatività non diffusi".
Le imprese innovative al Sud sono oltre 10.000 (pari al 35,7% del totale delle imprese presenti nell'area), e rappresentano soltanto il 15% del dato nazionale. La spesa per innovazione è stata di 4.700 euro per addetto a fronte di circa 6.200 euro in Italia. Occorre però precisare che l'impresa nel Mezzogiorno in riferimento all'offerta di macchinari 4.0 si caratterizzano per una contenuta specializzazione nella produzione di beni di investimento e in Ict.