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Calenda, +11% investimenti in 4.0

Presentati risultati piano, opportunità rinascimento industriale

Redazione ANSA TORINO

(ANSA) - TORINO, 8 FEB - "Il piano Industria 4.0 va molto bene. Gli investimenti sono cresciuti dell'11%, una percentuale cinese, molto superiore a quella tedesca". Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a un incontro alle ex Ogr a Torino per presentare i risultati e le azioni 2018 del piano nazionale 'Impresa 4.0'. I 30 miliardi di euro di minori tasse in cinque anni "sono una straordinaria opportunità per portarci in un nuovo rinascimento industriale", ha aggiunto. 

Calenda ha poi ricordato che per il 2018 sono stati stanziati per Industria 4.0 dal governo 9,8 miliardi che si aggiungono ai 20 miliardi dell'anno scorso. In tutto 30 miliardi in due anni. "Cominciamo - ha proseguito - a spostare il focus sulla formazione, è un elemento cardine perché non spiazzi i lavoratori. Introdurremo credito d'imposta sulla formazione. Abbiamo tutti gli elementi per rendere la transizione a saldo positivo".

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha affermato che non si tratta "assolutamente un dato cinese. C'è una parziale ripresa degli investimenti privati ma siamo lontani dai livelli che sarebbero necessari. Il tema della quantità e della qualità degli investimenti nel Paese continua a essere un nodo".

Per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, bisognerà fare anche "un accordo con Confindustria per gestire gli eventuali effetti occupazionali: in quelle realtà interessate ai cambiamenti dettati dall'innovazione, occorrerà puntare a una riduzione mirata dell'orario di lavoro. Se non si farà come in Germania il rischio è che in alcuni settori potrebbero esserci gravi ripercussioni occupazionali. Inoltre, sono necessari anche incrementi salariali perché, se non si ridistribuisce la ricchezza, non aumenta il potere di acquisto e le imprese che lavorano per il mercato interno non si risollevano. Le parti sociali devono poter contrattare le condizioni di lavoro e le retribuzioni, a maggior ragione in presenza delle nuove tecnologie che devono aiutare la produzione, ma anche garantire il benessere dei lavoratori".

I salari non sono un focus solo per i sindacati, anche Confindustria tende all'aumento "ma non si può partire dalla fine", insiste il presidente Vincenzo Boccia."E' anche nostro interesse che aumentino ma bisogna costruire un percorso di fiducia, iniziare è già un buon punto, il punto di arrivo sarà alzare i salari". "Quello che non possiamo accettare è firmare accordi che possono paralizzare le imprese". E su articolo 18 Boccia sottolinea che "l'effetto combinato di jobs act e industria 4.0 sta dando effetti sull'economia reale".

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