(ANSA) - MILANO, 20 SET - Il digitale sta trasformando la produzione di energia, permettendo alle società del comparto di migliorare la competitività e di ridurre le emissioni. Negli ultimi cinque anni le aziende hanno investito in media 330 milioni di dollari (circa 275 milioni di euro) per digitalizzare le proprie centrali elettriche e si stima che gli impianti digitalizzati consentiranno una riduzione dei costi di produzione pari al 27% e una riduzione del 4,7% delle emissioni globali di carbonio, da qui al 2025. E' quanto emerge da uno studio di Capgmenini, condotto su 200 manager del settore delle utility di Cina, Francia, Germania, India, Italia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Nonostante i potenziali guadagni che potrebbero scaturire dalla digitalizzazione, il report prevede che nei prossimi cinque anni solamente un impianto su cinque (19%) diventerà una "centrale digitale". Ad oggi infatti, appena l'8% delle società del settore è preparato dal punto di vista digitale.
"Il settore può ancora fare dei passi avanti - commenta Laura Muratore, Vice President, Head of Manufacturing, Retail and Distribution di Capgemini Italia -. Il numero di aziende che non ha ancora digitalizzato i propri impianti è molto elevato, ma se queste investissero in competenze e in tecnologie digitali si potrebbe raggiungere una maggiore riduzione delle emissioni di carbonio, insieme a un calo dei costi di produzione e a un incremento della brand reputation". (ANSA).