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L'ora di Cassano, Italia appesa al suo estro

22:0416-06-2008

Per Zambrotta fara' gol, ma ct dice: a volte mi fa arrabbiare

L'ora di Cassano,  Italia appesa al suo estro

(Dell'inviato Francesco Grant) - ZURIGO (SVIZZERA), 16 GIU - Antonio, cosa succede domani? Glielo chiede tutta Italia, non solo quella qui in trasferta a Zurigo e i 22 compagni. E lui uscendo dallo spogliatoio dello stadio Letzigrund passa col solito sorriso sbarazzino - stavolta un misto di felicita' e imbarazzo - e allarga le braccia. Non lo sa neanche lui, come finira' questo Francia-Italia, a prevederlo non basterebbe neanche il suo estro calcistico visionario. Piu' probabile che senta e non dica cosa lo aspetta, lui che in campo ci si metterebbe sempre e dal primo minuto, col talento piu' che col ragionamento.

E' l'ora di Cassano. Ma stavolta Roberto Donadoni non gli da' certezze come fu invece con Del Piero prima di Italia-Romania Quelli sono piccoli vantaggi possibili solo per giocatori-totem, non per un eccentrico. Pero' e' arrivato il momento, dal primo minuto come probabile o ancora una volta dopo, e in qualunque momento sara', Cassano al suo secondo Europeo deve mostrare riconoscenza al ct che lo ha voluto a suo rischio e pericolo. Ha faticato a lungo, il ct, ad ammettere che la chiamata in azzurro del talento ribelle del calcio italiano - nell'anno della rinascita alla Samp e della sceneggiata all'arbitro Pierpaoli - era la sua scommessa. E ora che la puntata arriva davvero, per riacciuffare la qualificazione, Donadoni gli tira anche un po' le orecchie.

''Si', in alcune sue giocate mi rivedo - dice il commissario tecnico - Anche se giochiamo in due posizioni diverse. Lui ha una propensione al dribbling maggiore, ma una minore attitudine ai rientri in copertura. E per questo alle volte mi fa arrabbiare''.

Per il resto, il soggiorno azzurro di Cassano e' stato tutto un sorriso, una sequela di giochi e risate in campo. E perfino il capodelegazione azzurro, Giancarlo Abete, ha rivelato di aver 'legato' con il ragazzaccio di Bari dentro al ritiro di Baden, quando tutti gli altri azzurri usavano il giorno libero per uscire con le mogli e lui se ne restava nella hall a guardare in tv le partite. Cassano in poltrona: ma non e' uno spreco? ''Quando e' entrato, lui ha sempre dato una grande mano a questa Italia - le parole di Zambrotta, uno dei pochi a sbilanciarsi su quanto la nazionale abbia bisogno di Cassano - Io dico che domani fara' il gol decisivo''. Magari non come il 19 giugno del 2004, a Guimares, quando la sua rete alla Bulgaria lo fece prima esultare e poi piangere. Svezia e Danimarca avevano sfornato un 2-2 deleterio per l'Italia, fini' con Cassano in lacrime.

Oggi neanche a lui, il genio della lampada azzurra, si puo' chiedere di leggere il futuro: Antonio Cassano da Bari puo' solo indossare la maglia dell'Italia - domani bianca come il candore della sua sfrontatezza - e dribblare, lanciare, sorprendere, inventare. Con i piedi, le mani non sono il suo forte. Per questo le allarga, a chi gli chiede come andra' a finire. (ANSA)

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