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Donadoni a ultima tappa: mi fido di Van Basten

19:2414-06-2008

Sua onesta' e' garanzia, piuttosto pensiamo a battere la Francia

Donadoni a ultima tappa:  mi fido di Van Basten

(ANSA) - BADEN (AUSTRIA), 14 GIU - ''Siamo all'ultima tappa, pensiamo a preparare bene quella e non preoccupiamoci di quello che puo' succedere in Olanda-Romania: li' siamo garantiti dalla lealta' di Marco Van Basten''. Dice proprio cosi', Roberto Donadoni: e chissa' se lo fa perche' detesta l'immagine dell' ultima spiaggia fino al punto di adirarsi con chi la prospetta (vigilia Ucraina-Italia, qualificazioni europee) o se l'uso del termine 'tappa' e' diretto a evocare la via crucis.

Scelte semantiche a parte, resta il fatto che mentre tutta Italia parla dell' inciucio ipotetico tra Olanda e Romania, il ct azzurro saggiamente si preoccupa del 'derby' con i francesi. ''Certo - chiarisce subito in conferenza stampa - i discorsi legati a Olanda-Romania non li prendo in considerazione. Conosco Van Basten meglio di tutti quelli che sono in questa sala, la sua lealta' e la sua correttezza sono la miglior garanzia per noi. Ma siamo all'ultima tappa, pensiamo alla Francia''.

Chiuso qui, la cultura del sospetto non appartiene al ct, che pure si concede una piccola cattiveria nei confronti dell' arbitro norvegese Henning Ovrebo. ''Voglio continuare a seguire la mia linea, non mi va di parlare degli arbitri. E' evidente a tutti che la sua non e' stata una giornata brillante: noi il risultato eravamo riusciti a sbloccarlo, ma non e' servito''. Prova a trovare tutti gli elementi di speranza dalla prestazione di ieri, Donadoni, senza nascondersi una realta' assai piu' cruda di quel che si sarebbe aspettato: ''Ora abbiamo una sola possibilita', battere la Francia: e ce la vogliamo giocare fino in fondo. E' l'ultima tappa che ci permette ancora di sperare''.

Gigi Riva, team manager azzurro qui a Euro 2008 come a Germania 2006, assicura di aver rivisto ieri ''l'Italia del Mondiale'', e pare piu' una consolazione per non mollare all' ultima tappa. Ma anche Donadoni ha qualche spunto di ottimismo in piu' da tirare fuori. ''Non mi sento per nulla tradito dagli attaccanti, io l'avevo detto che Toni+Del Piero non erano garanzia di gol a valanga. Ma l'Italia di ieri e' quella dello spirito giusto'', sottolinea il ct, in attesa di decidere se e' il caso di cambiare di nuovo la nazionale, e in quale misura. ''L'altro giorno, qualcuno mi ha chiesto cosa mi avesse detto Berlusconi, ipotizzando magari che mi avesse chiesto di far giocare i tre milanisti a centrocampo. E allora cosa vuol dire, che ieri hanno giocato i romanisti e mi ha telefonato Rosella Sensi? Alle volte le cose sono piu' semplici, non bisogna sempre immaginare qualcosa di nascosto''. Chiarito che la telefonata con il premier ed ex presidente del Milan era ''solo personale'', e che comunque non ne rivelera' il contenuto, come se fosse ''una telefonata di mia madre'', resta da capire cosa ha in testa Donadoni per la sua ultima tappa. E quanto si aspetta da Olanda-Romania. ''Cassano dal primo minuto? Ci puo' stare benissimo - dice - Su Di Natale non ho perso alcuna certezza, non ci sono ne' bocciature ne' bocciati. Semplicemente, l'ho fatto riposare dopo la prima e non e' detto che non possa giocare contro la Francia''. Tutto e il contrario di tutto, perche' davvero l'Italia da schierare il 17 e' ancora in divenire. ''Ma ora parlate di Cassano, e prima parlavate di Del Piero: vorrei piu' equilibrio nei giudizi'', e' la mini-rivincita del ct, pronto poi a puntualizzare di non aver subito le richieste dello juventino: ''I suoi discorsi sulla posizione li ho ascoltati e recepiti, ma non mi hanno condizionato - dice a proposito della prestazione non brillante del numero 7 azzurro - Il mio metro di giudizio non cambia, se penso che calciatore non e' in grado di giocare non lo schiero, semplicemente. I cinque cambi di ieri erano dettati banalmente dalla necessita' di forze fresche''.

Esattamente quelle che Van Basten chiamera' a impegnarsi contro la Romania. Donadoni spazza via i dubbi. ''Sarebbe assurdo e ridicolo pensare a giocatori che vanno in campo per perdere, svanirebbe la loro stima nell'allenatore. Anche l'Italia otto anni fa gioco' l'ultima contro la Svezia con le riserve, era gia' qualificata: e vinse ugualmente. E poi chi lo dice chi e' riserva e chi titolare? Comunque - la conclusione del ct - ho parlato con Van Basten, mi ha detto che anche per lui sono tutti titolari''. Un'altra telefonata delle ultime ore? No, assicura Donadoni, quella con l'amico olandese ''c'e' stata sei mesi fa''. (ANSA)

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