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Ira azzurri, ecco il patto dei 'bamboccioni'

19:3411-06-2008

Un'accusa ''ingiusta'' e scatta la sindrome da accerchiamento

Ira azzurri,  ecco il patto dei 'bamboccioni'

(ANSA) - BADEN (AUSTRIA), 11 GIU - Giovani, ricchi, famosi e forse anche viziati. Ma bamboccioni, quello proprio no: gli azzurri non vogliono sentirselo dire. Sara' perche' oggi a parlare sono stati tre giocatori d'esportazione, Toni il tedesco, Zambrotta lo spagnolo e Grosso il francese. O forse e' perche' in genere i calciatori vanno via da casa che sono bambini, per andare lontano senza troppe certezze di carriera. Ma tra le tante accuse del processo all'Italia quella che non e' andata giu' e' proprio questa: essere catalogati con il soprannome rifilato dall'ex ministro Padoa Schioppa su misura per i ragazzi italiani che tardano a spiccare il volo e a camminare con le proprie gambe, lontano da casa.

''Noi bamboccioni? chi lo ha detto non e' intelligente'', e' la piccata risposta di Luca Toni a chi gli chiedeva del titolo in prima pagina di Repubblica. ''Bamboccioni davvero non lo siamo, parlo per me e parlo per i compagni'', gli ha fatto eco Fabio Grosso. ''A forza di stare in Francia, dimenticavo che l'Italia e' questa - aggiunge il terzino 'emigrato' al Lione un anno dopo il Mondiale - Si fanno tante critiche inutili e superflue: quelle su come giochiamo, ok, ma le altre?''. Che senso hanno, si chiede Grosso. ''Non ci ero piu' abituato, ora si' che mi ritrovo e mi sento a casa...Ma noi siamo grandi e vaccinati, altro che bamboccioni''.

Un effetto benefico, pero', il processo mediatico alla nazionale e alle sue indolenze sembra averlo provocato, forse anche al di la' delle intenzioni: i giocatori mostrano di aver ritrovato la loro 'sindrome' da accerchiamento che tanto bene fece due anni fa, in Germania. ''Leggiamo certe cose, e non le condividiamo: non c'e' qualcosa in particolare che ci ferisce - e' il messaggio di Grosso - Diciamo che non siamo d'accordo: ma va bene lo stesso. La nostra linea ora e' questa, ed e' una linea comune: isoliamoci da quel che c'e' intorno''.

Dalle voci di tensioni sul ritardo con cui il ct da' la formazione, e dai sussurri di fermenti di spogliatoio: altro che patto tra senatori, il vero patto e' quello dei 'bamboccioni''. ''L'Italia e' sempre cosi' - osserva Zambrotta - non c'e' equilibrio. Vinci e sei un fenomeno, perdi e diventi uno qualunque''. Ma con un imponibile di un certo peso e di solito una tribu' a carico: dunque, per definizione, il contrario di bamboccione.

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