Il sollievo dell'Europa, 'ora è tempo di ripartire'

Merkel: 'Una vittoria per l'unità'. Bruxelles e Roma esultano

Redazione ANSA

BRUXELLES - Un profondo sospiro di sollievo davanti all'ondata di populismo che si sta sgonfiando e speranza per il futuro con un'Ue che potrà finalmente voltare pagina, dopo l' 'annus horribilis' della Brexit e di Trump. L'Europa e le sue cancellerie accolgono così i risultati che arrivano dalla Francia con il trionfo dell'europeista Emmanuel Macron e, soprattutto, la disfatta di Le Pen. Unanime il coro dei responsabili Ue, da Juncker a Tusk, Tajani e Mogherini, che hanno accolto con entusiasmo "la scelta europea" dei francesi, mentre la cancelliera Angela Merkel parla di "vittoria per l'Europa unita" e il premier Paolo Gentiloni di "speranza che si aggira per l'Ue".

 

L'ampia vittoria di Macron è ora infatti vista unanimemente come l'atteso momento della 'ripartenza' dell'Ue, più "forte" e "sociale". "Mi rallegro che le idee che il neopresidente francese Emmanuel Macron ha difeso" durante la sua campagna elettorale "di un'Europa forte e progressista che protegge tutti i suoi cittadini sia quella che la Francia porterà sotto la sua presidenza nel dibattito sull'avvenire dell'Europa", ha immediatamente scritto il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nella lettera di congratulazioni a Macron. Perché, ha ricordato, "la storia della costruzione europea è così strettamente legata a quella della Francia che il dibattito pubblico" portato avanti da Macron "sulla posizione della Francia in Europa ha ampiamente superato le frontiere del Paese". Bisogna però rimboccarsi le maniche, "contiamo su una Francia che contribuisca a cambiare l'Unione per riavvicinarla ai cittadini", ha avvertito il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, che ha già invitato il neopresidente a intervenire davanti all'Aula.

 

E "pronta a lavorare" con Macron per "rilanciare la nostra Unione" è anche l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. Grazie "ai francesi che hanno detto 'no' alla tirannia delle 'fake news'", ha sottolineato il presidente Ue Donald Tusk, è stata così smentita, almeno in parte, la fosca profezia di un anno e mezzo fa del capogabinetto di Juncker, il tedesco Martin Selmayr, che aveva prospettato un G7 'dei populisti' con Trump, Le Pen e Grillo. L'avanzata contro l'ondata populista ed euroscettica è in via di sconfitta, ha twittato questa volta Selmayr: "Primo turno: Austria Felix. Quarti di finale: Olanda stabile. Semifinale: la Francia in marcia!". L'ultima partita chiave per il 2017, almeno tra quelle in programma, sono infatti le elezioni tedesche di settembre. Non a caso sin da subito Macron ha ricevuto un forte sostegno da parte della Merkel che ne ha sottolineato a più riprese l'importanza per rinnovare il 'motore franco-tedesco' dell'Ue. "La sua vittoria è una vittoria per una forte Europa unita, e per l'amicizia franco-tedesca", ha dichiarato il suo portavoce. Su questo puntano infatti in molti anche a Bruxelles, per riformare l'Europa e farla uscire dalle secche della 'Brexit'. Sotto la debole presidenza Hollande, il traino franco-tedesco si è interrotto.

 

L'elezione di un outsider della politica francese, e il forte consenso raccolto dalla Le Pen nelle fasce deboli della società, come ha fatto notare il leader S&d Gianni Pittella, sono un chiaro segnale della necessità per il neopresidente di puntare sul suo programma economico e sociale con la sponda di Bruxelles. La Commissione ha appena presentato il suo 'pilastro sociale' mentre sta ultimando i suoi scenari per lo sviluppo dell'Unione economica e monetaria. L'arrivo di Macron è visto quindi da diplomatici e analisti come un'occasione per riorientare le politiche macroeconomiche e sociali Ue - anche nella direzione spinta dall'Italia - per ridare unità e convergenza all'eurozona, riequilibrando i rapporti economici e politici con la Germania.

 

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