Migranti: Ue, nessun ricollocamento in Ungheria e Polonia

Linea dura Budapest, Varsavia offre cento posti ma non accoglie

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - L'Ungheria prosegue con la linea dura sui ricollocamenti da Italia e Grecia: da una tabella della Commissione europea aggiornata al 20 febbraio, risulta infatti che il Paese magiaro è l'unico in Ue (tra quelli non esonerati) a non aver presentato alcuna offerta formale per accogliere i richiedenti asilo. Secondo le quote assegnate, dovrebbe accogliere 1.294 profughi entro settembre 2017. Anche gli altri tre Paesi Visegrad non fanno ben sperare: la Polonia ha offerto 100 posti sui 6.182 che gli competono, ma non ne ha accolto alcuno; la Repubblica Ceca ha offerto l'accoglienza per 50 dei 2.679 previsti entro settembre 2017 e ne ha ricollocati 12 dalla Grecia; la Slovacchia ha messo a disposizione 40 posti sugli 886 della competenza totale, accogliendo 16 profughi.

 

La Finlandia invece ha reso disponibili un maggior numero di posti (1.570) rispetto alla quota totale prevista 1.014 e ne ha già ricollocati 504 dall'Italia e 560 dalla Grecia. L'Irlanda, che aveva l'opzione di restare fuori dallo schema, ha scelto di dare una mano, mettendo a disposizione 514 posti, e ricollocando 320 dalla Grecia. Anche i Paesi associati Schengen, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein hanno scelto volontariamente di fare la loro parte. La Norvegia ha offerto di accogliere 1.135 richiedenti asilo; la Svizzera 1.280; e Liechtenstein 10.

 

A dover fare la parte del leone sono comunque Germania e Francia. In particolare, Berlino ha messo a disposizione 6.250 posti sulla quota totale di competenza 25.308, e ha ricollocato 1.342 da Grecia e 886 da Italia. Parigi ne ha offerti 5.900 su 16.956, accogliendone 282 dall'Italia e 2.476 dalla Grecia.

 

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