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Ad Alessandria omaggio a Carrà a 140 anni dalla nascita

Dal divisionismo ai paesaggi, il percorso dell'artista in 44 opere

Redazione ANSA ALESSANDRIA

ALESSANDRIA - Dall'approccio al divisionismo all'esperienza futurista, dalla parentesi metafisica al ritorno alla tradizione figurativa fino ai paesaggi dipinti in molti luoghi della penisola: attraverso 44 opere, tra oli, disegni e acqueforti, sono tutte rappresentate le fasi della ricerca artistica di Carlo Carrà, protagonista indiscusso delle avanguardie del Novecento, nella mostra "Carrà 140", promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e allestita fino al 3 ottobre nella Quadreria del Broletto di Palatium Vetus di Alessandria.

Pensata per celebrare il 140° anniversario della nascita dell'artista (nato a Quargnento nel 1881 e morto a Milano nel 1966), l'esposizione - a cura di Fulvio Cervini, Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella - è realizzata dalla società partecipata Palazzo del Governatore srl e presenta al pubblico opere (tra cui alcune inedite, dipinte dal 1898 al 1965) provenienti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e da collezioni private alessandrine, grazie alle quali è possibile ricostruire in modo esaustivo il percorso espressivo di Carrà. Tra le tele esposte figurano il collage "Lacerba e bottiglia" del 1914, opera icona della mostra che Carrà dipinse al ritorno da Parigi dopo aver conosciuto il cubismo di Picasso e Braque, il "Grande fregio con putti danzanti", risalente al primo decennio del '900, "Punta della dogana" del 1948, il primo dipinto acquistato dalla Fondazione nel 2004, oltre a una serie di incisioni, mai esposte e diversi paesaggi, realizzati in Versilia, a Venezia, a Firenze e in Umbria.

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