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A Pompei il paesaggio e l'arte povera di Pistoletto

Scultura con materiali di scarto visibile fino a luglio

di Rosa Benigno POMPEI (NAPOLI)

POMPEI (NAPOLI) - La "Giornata del Paesaggio", nel sito archeologico di Pompei, è firmata dal maestro dell'Arte Povera, Michelangelo Pistoletto. Stamattina un centinaio tra studenti, operai, turisti e delegazioni di studiosi francesi, greci e tedeschi hanno preso parte all'installazione del segno dell''Infinito' rivisitato da Pistoletto nella Palestra Grande della città sepolta dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

"Quando ero bambino, con mio padre, guardavamo il cielo sognando i viaggi dell'uomo nello spazio. Pensavo che prima o poi saremmo arrivati sulla Luna. E ora che dal cielo guardiamo la terra, abbiamo cambiato la visione del paesaggio. Il nostro obiettivo è proteggere la terra come un giardino, come un Paradiso che fino ad oggi abbiamo solo degradato". Michelangelo Pistoletto nel sito archeologico di Pompei è stato per metà giornata un moderno maestro di arte, di filosofia e di politica, alla maniera degli antichi pompeiani, dando forma al suo 'Terzo Paradiso', un' opera realizzata in lapilli e pomici dell'eruzione del 79 d.C., blocchi di tufo scavati, residui dei gessi dei calchi delle vittime del Vesuvio, cocci di anfore ed intonaci salvati, i materiali dei cantieri in corso, ma anche di pezzi di computer, lampade, macchinari moderni.

Tre cerchi, legati in un solo segno, hanno preso compattezza e concretezza fondendo pezzi di passato e di presente, il positivo e il negativo, la natura e la tecnologia per dare vita a una nuova creazione. L'installazione sarà visitabile fino a luglio, quando la navicella di Nespoli potrà riprenderla dallo spazio, poi sarà spostata altrove. Pompei ha così reso omaggio alla prima Giornata nazionale del Paesaggio, come ha voluto il soprintendente Massimo Osanna.

"Abbiamo aderito con grande interesse a questa rappresentazione che sintetizza la filosofia di Pistoletto - ha sottolineato Osanna - Qui si vive l'eterno rapporto tra il presente, il passato e il futuro. Nella Palestra Grande si realizza il connubio tra natura e artificio, con la grande architettura sul modello greco del lungo colonnato, un gusto che trionfa in ogni Villa pompeiana, ricche di arte e di giardini". Il maestro dell'Arte Povera si è concesso a tutti, disegnando il suo simbolo a tre cerchi sulla fronte di una studentessa e su tutti i fogli e gli oggetti che gli si porgevano, firmandoli tutti e rispondendo alle domande di ognuno.

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