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Matera, il fascino degli ipogei di Sant'Agostino

L'itinerario di visite alla città sotterranea

Redazione ANSA MATERA

MATERA - Storia, architettura, arte e suggestioni: sono i fattori di attrazione che seducono i turisti in visita agli ambienti ipogei dei Giardini di Sant'Agostino, nei rioni Sassi di Matera (Capitale europea della Cultura per il 2019).
    Il sito, recuperato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, è composto da un nucleo antico databile tra il X e l'XI secolo dopo Cristo, con un sistema di grotte comunicanti, estese per circa mille metri quadrati: sono di diverse dimensioni e collegate un tempo al complesso conventuale di Sant'Agostino. Gli ipogei furono anche sede di un presidio di Bersaglieri al seguito dell'esercito piemontese dopo l'Unità d'Italia.
    Gli ipogei, affidati in gestione alla società Easy Work, ospitano da alcune settimane un programma espositivo di mostre di diversa tipologia, che contribuiscono ad accrescere l'interesse per i luoghi, e un cartellone di incontri con artisti e personaggi del mondo dello spettacolo denominato "Le città di Pietra. Estate 2017 Matera". La fruizione degli ipogei dei Giardini di Sant'Agostino rafforza inoltre l'itinerario di visite alla "città sotterranea", composto dal Palombaro Lungo di piazza Vittorio Veneto, il grande serbatoio naturale di acqua potabile, dal grande ipogeo "Ergosum" con insediamenti residenziali e produttivi di varie epoche e al diffuso sistema di cisterne che hanno consentito a Matera l'iscrizione dei rioni Sassi e dell'habitat rupestre, nel 1993, tra i beni tutelati dall'Unesco. 
   

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