Dopo che il lockdown ha bloccato uno dei settori più redditizi del panorama economico, quello del wedding, paralizzando più di 200.000 aziende italiane e polverizzando centinaia di milioni di euro di fatturato, è ripartita la macchina dei matrimoni pur con tutte le procedure di sicurezza visto che si tratta di eventi a grande rischio cluster, a cominciare dal numero degli invitati. “Se durante l’isolamento forzato da pandemia è stato annullato il 90% dei ricevimenti nuziali, da questo autunno almeno il 70% delle coppie tornerà a giurarsi amore eterno” dice Nicola Candidi, fondatore insieme a Gillian Thornton di popthequestion.it, paper boutique specializzata nell’e-commerce di partecipazioni di nozze. “
Ma come sono cambiati i gusti dopo il lockdown? “C’è molta voglia di sobrietà, le cerimonie sono più intime, con meno invitati, per ragioni di sicurezza, certo, ma anche per scelta; come location si preferiscono agriturismi, masserie, luoghi dagli spazi ampi; anche il rito della torta è cambiato, si opta per un “dessert diffuso”, monoporzioni per tutti gli invitati, la torta diventa più piccola pensata per le foto degli sposi - dice Nicola Candidi - e lo vediamo anche nella scelta di inviti e affini: gli sposi cercano linee delicate, grafiche minimali, tanta attenzione alla sostenibilità nella selezione della carta”.
A cambiare è persino il rapporto con la tecnologia “Il digitale ha fatto irruzione anche nel mondo del matrimonio, dalla scelta dei vestiti, dove sempre più atelier hanno aperto alla propria clientela i virtual showroom per la selezione del modello dell’abito, alle torte che l’ultima moda vuole stampate in 3D” dice Thornton. “I futuri sposi prediligono l’originalità, vogliono un prodotto che li rispecchi completamente, lo osserviamo anche nel nostro settore: gli inviti sono sempre di più un prodotto sartoriale, dove la scelta delle immagini, dei caratteri e della texture della carta creano combinazioni uniche”.
“Negli anni abbiamo assistito a un progressivo cambiamento del codice che regola il matrimonio, in questa trasformazione - prosegue Nicola Candidi - da “service” siamo diventati dei consulenti, dei paper wedding planner”. Basti pensare che la scelta degli inviti rappresenta il primo passo nella definizione dello stile dell’intero matrimonio e porta con sé un po’ tutti quegli oggetti che ne costituiscono il “ricordo”, dal libretto della cerimonia al menù, dalle bomboniere, ai segnaposto fino alle confettiere e alle wedding bag: tutti gli invitati hanno conservato almeno una volta uno di questi oggetti come souvenir.
A proposito di tecnologia applicata alla cerimonia delle nozze oltre ai virtual bridal showroom dove fare le prove virtuali del modello dell'abito, sempre più un servizio richiesto, c'è anche chi ha lanciato la moda del matrimonio via zoom. Ecco come: Racconta la sua esperienza diventata subito di tendenza la londinese Sabina Motasem, designer di abiti da sposa: "pianificare un matrimonio è già abbastanza stressante e ancora più impegnativo durante questi tempi covid. Sapendo che una seconda ondata di covid potrebbe arrivare presto, abbiamo cercato modi per sposarci ora, attenerci alle regole, renderlo sicuro, avere i nostri amici "lì" in qualche modo e festeggiare più tardi. Ho sposato il mio migliore amico due settimane fa con 15 della nostra famiglia e 50 amici che guardavano su Zoom. Era piccolo, era intimo, era bellissimo. Le persone erano vestite come se andassero a un matrimonio, anche loro potevano chiacchierare tra loro e avevamo ospiti virtuali da località lontane come l'Italia e la Florida. Ci furono lacrime di emozione. Ci furono risate. C'era amore. La cosa più importante per noi era prendere un impegno speciale l'uno per l'altro. Non vedo l'ora che arrivi la grande festa più tardi, quando potremo rifare tutto da capo". Nel suo blog la Motasem da' anche dei tips, consigli a chi vuole fare come lei: https://www.motasem.co.uk/blogs/news/how-to-have-an-intimate-and-beautiful-zoom-wedding.