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Moda

Moda sostenibile, i 10 termini per conoscerla

Dal magazine online Highsnobiety parole ed espressioni in voga

Paris Fashion 2018 Stella McCartney . Sustainable luxury fashion‎ © AP
  • Redazione ANSA
  • ROMA
  • 04 dicembre 2019
  • 18:10

C’è un termine che è entrato nel nostro linguaggio quotidiano: Sostenibilità. In poco tempo è diventata una delle parole più importanti della società contemporanea. Ma non è un vocabolo solo popolare, forse persino abusato: è una di quelle voci vive, dinamiche capaci di suggerire una direzione verso la quale andare pensando alla sopravvivenza del Pianeta e dunque alla nostra. Sostenibilità ha a che fare con lo stile di vita. La sostenibilità dicevamo riguarda tutto il nostro modo di vivere, rimaniamo in questo caso circoscritti alla moda, ai termini da conoscere per essere sostenibili a partire dalla conoscenza delle etichette dei prodotti che acquistiamo, diventando consapevoli di quanto noi stessi con le nostre azioni possiamo fare. Numerose sono le app che ci vengono in aiuto, come Good on you che sta mappando la moda etica assegnando rating, voti, ai marchi rispetto alle condizioni di lavoro, all’uso di animali, all’impatto ambientale. Si sta rivelando una applicazione interessante soprattutto per lo scouting di piccoli marchi che invece stanno facendo tanto sul tema sostenibilità
Ecco una mini guida alle parole più usate.

ETHICAL FASHION - Moda etica, come la sostenibilità e l'ecosostenibilità, la moda etica è un termine generico con una doppia valenza: sostenibilità ambientale e umana. Per moda etica si intende una moda che rispetta l'ambiente e la vita di chi ci lavora, certifica il non sfruttamento, la retribuzione equa, buone condizioni del luogo di lavoro. Ad essere onesti, è praticamente impossibile per un marchio che crea nuovi prodotti da nuovi materiali essere completamente etico in quanto da nuovo non può avere un impatto positivo sull'ambiente per l’esauribilità delle materie prime ad esempio e per quello che comporta la sua produzione per consumo di acqua, energia. È, tuttavia, un buon punto di riferimento per i marchi nel tentativo di migliorare le loro pratiche di produzione. Quanto alla sostenibilità umana c’è una data di partenza, di non ritorno che sancisce, almeno nella sensibilità comune, l’inizio dell’era ethical fashion ossia della consapevolezza di Qual e' il vero costo degli abiti che indossiamo, in termini umani, sociali, di condizioni di lavoro, di salute per le persone e per l'ambiente:è la strage del Rana Plaza del 24 aprile 2013, il peggior disastro del tessile: il crollo di una fabbrica in Bangladesh con 1.136 cadaveri estratti dalle macerie: in quei laboratori sopravvivevano più di 3.000 lavoratori, pagati con meno di 30 euro al mese per cucire vestiti 12 ore al giorno che rifornivano più o meno direttamente le catene produttive di 29 marchi tra cui Mango, Primark, Benetton. Da quel giorno nessuno può ignorare cosa c’è dietro la realizzazione della moda, ma anche recenti fatti di cronaca, come gli operai ‘segregati’ a Napoli al lavoro indirettamente per grandi marche ci ricordano un tema non ancora risolto. Controllare l’intera filiera produttiva, dalla realizzazione di un bottone alla stiratura finale, è la sfida che ha davanti la moda se davvero vuole essere etica e questo vale sia per il basso costo che per le firme da centinaia di euro. Invito gli ascoltatori a saperne di più attraverso la rete internazionale Campagna abiti puliti.

Altro termine comune è FAST FASHION : Per moda veloce si intende un abbigliamento prodotto in modo rapido ed economico cui corrisponde una altrettanto rapida (e per questo insostenibile) dismissione. E' una moda di qualità bassa, legata a tendenze stagionali o ancora meno (le novità sono addirittura settimanali) con bassi prezzi di costo e di vendita e salari di conseguenza. L'impatto ambientale è negativo. All'origine fast fashion stava ad indicare la rapidità con cui dopo averli visti in passerella arrivavano in negozio, oggi questo 'valore' è molto meno considerato di prima essendo note le conseguenze di questa moda in termini di sostenibilità. E infatti i marchi di fast fashion stanno migliorando le loro politiche produttive cercando di cambiare un modello industriale non più adeguato alle nuove sensibilità degli stessi consumatori.

L’opposto del fast fashion è SLOW FASHION , prima che un’etichetta è quasi un movimento che sottindente una moda non dettata da impulsi consumistici. Non vuol dire non fare shopping ma significa acquistare solo ciò di cui si ha bisogno o destinato a durare nel tempo. Si tratta di essere consapevoli di ciò che si acquista e dell'impatto che avrà sul sistema economico, sia a livello di sostenibilità ambientale che umana (chiedendosi ad esempio chi ha prodotto i vestiti e come)
Una parola molto interessante e nuova è GREENWASHING - Il termine sta ad indicare ciò che accade quando un marchio dà una falsa impressione dei suoi sforzi sostenibili. E' in sostanza una tecnica ingannevole. Con la crescente domanda di sostenibilità nel settore della moda, alcuni marchi stanno lanciando capsule "sostenibili" come una linea di magliette biologiche. Attraverso una linea del genere, il marchio spera di convincere i consumatori più etici che quella piccola collezione parla dei valori di produzione del marchio nel suo complesso, indipendentemente dal fatto che sia effettivamente così.

CIRCULAR FASHION (Moda Circolare)- Si riferisce alla vita di un prodotto e si concentra su un cerchio di creazione, uso, riciclo, piuttosto che creazione, uso, smaltimento. Guarda i prodotti al di là della loro funzione e periodo di tempo originali e si concentra su come i loro materiali possono essere utilizzati e riutilizzati. La moda circolare prende in considerazione tutto, incluso il design, l'approvvigionamento, il trasporto, lo stoccaggio, la commercializzazione, la vendita e lo smaltimento del prodotto.
In ambito di moda circolare due termini da sapere sono
RECYCLED AND UPCYCLED FASHION - il riciclaggio si riferisce al processo industriale in cui un prodotto viene scomposto nei suoi materiali di base, che vengono quindi utilizzati per la produzione di qualcosa di nuovo. L'upcycling , invece, consiste nel re-immaginare in modo creativo lo scopo di un oggetto, trasformando e reinventando la sua funzione.
COST-PER-WEAR - E' uno dei termini da noi poco conosciuti ma molto interessante: il costo per utilizzo considera il valore di un capo in relazione a quante volte viene indossato. In sostanza dovrebbe significare il prezzo da pagare per un articolo rispetto al suo valore per te. Se compro un paio di sneaker da 200 euro e lo indosso due volte il costo per wear è 100 euro a volta se invece le indosserò 100 volte il costo si riduce a due euro. Il cost-per-wear fa riflettere più che sull'oggetto in se, sul suo utilizzo. È molto meglio spendere di più per un paio di jeans da indossare a lungo rispetto a un paio economico da 30 euro che si rovinano in meno di un anno diventando materiale da smaltire, con quello che comporta a livello ambientale.

ECO-FRIENDLY FASHION - l'ecosostenibilità in ambito moda considera il materiale di cui è composto un prodotto, come il cotone organico o la canapa o il lino, il processo di tintura con colorante organico (ad esempio con verdure) o prodotti chimici, e quanta acqua viene utilizzata per realizzare il tessuto
CRUELTY FREE (Privo di crudeltà) - significa che le aziende non hanno testato ingredienti o prodotti sugli animali durante la fase di produzione. Privo di crudeltà, quindi, significa anche che nessun animale è stato ucciso o ferito in nessun luogo del mondo durante la produzione. Gli articoli che soddisfano questo standard normalmente portano un simbolo a cuore. Ad esempio la lana se priva di miscele sintetiche è biodegradabile, ma ciò non significa che le pecore da cui provengono siano state trattate bene. Peta ha documentato orribili casi di maltrattamenti di ovini in Australia. Il paese produce gran parte della lana merino del mondo. Per i prodotti che non usano affatto animali, il termine è VEGANO.

BIODEGRADABILE significa che un prodotto può degradarsi naturalmente senza effetti negativi sull'ambiente, come il rilascio di sostanze chimiche dannose. Nell'industria della moda, biodegradabile si riferisce spesso a tessuti non sintetici come cotone organico, seta e canapa, quelli senza coloranti e prodotti chimici di finitura.
CARBON NEUTRAL - Il carbonio è una scorciatoia per tutti i vari gas serra - anidride carbonica, metano e protossido di azoto - che assorbono ed emettono energia radiante che aumenta la temperatura della superficie terrestre e quindi contribuisce al cambiamento climatico. Una società che si impegna per la neutralità del carbonio significa che mira a eliminare tutte le emissioni di carbonio dalla propria catena di fornitura. Gucci sta attualmente mirando a fare questo e mentre riconosce che non è possibile essere completamente carbon neutral ha promesso di compensare le sue emissioni con donazioni consistenti ai programmi che combattono ad esempio la deforestazione.

ORGANIC - Per moda organica o biologica ci si riferisce ai materiali realizzati da coltivazioni senza l'uso di pesticidi, fertilizzanti sintetici, organismi geneticamente modificati (OGM), fanghi di depurazione, radiazioni ionizzanti o altri prodotti chimici.

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