(ANSA) - ROMA, 12 SET - "E' nata una stella", "sarà il
futuro del tennis". Le abbiamo sentite tante volte, e non sempre
le profezie poi si sono avverate. Il cammino di Emma Raducanu
induce a ripeterle. Se non sarà una "Champagne supernova", una
scintillante meteora destinata a rapida implosione, ha tutto per
diventare una delle prossime stelle del gioco. Il 6-4 6-3 a
Leylah Fernandez nella finale più giovane allo US Open dal 1999
giustifica entusiastiche reazioni e speranze di magnifiche sorti
e progressive, per entrambe le protagoniste.
Prima di Wimbledon Raducanu non aveva mai giocato in un main
draw del circuito maggiore. Era fuori dalle prime 300. Dopo gli
ottavi ai Championships, al secondo Slam ha sorpreso tutti. La
britannica, diciottenne nata in Canada, è la prima qualificata a
vincere un major.
L'ha fatto senza perdere un set tra qualificazioni e main
draw. In finale ha replicato il suo successo su Leylah Fernandez
a Wimbledon da junior nel 2018, con punteggio quasi speculare:
allora vinse 6-2 6-4. La finale si è giocata nel segno
dell'anticipo e della ricerca della varietà, dell'intelligenza
al servizio dell'ambizione. La canadese, capace di battere tre
Top 5 per arrivare in finale, ha dovuto sempre inseguire.
Raducanu ha giocato complessivamente meglio diventando la più
giovane campionessa Slam dai tempi di Maria Sharapova a
Wimbledon nel 2004. (ANSA).