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(ANSAmed) - TUNISI, 21 SET - ''I 70 punti nei quali è articolata la risoluzione a sostegno della democrazia e lo sviluppo della Tunisia approvata dall'europarlamento il 14 settembre scorso non devono essere percepiti come condizioni poste dall'Europa alla Tunisia ma piuttosto come dei suggerimenti provenienti da un amico sincero''. Queste le parole dell'europarlamentare italiano Fabio Massimo Castaldo, relatore della risoluzione stessa, alla radio locale Express Fm. Castaldo in questi giorni in missione a Tunisi insieme a una delegazione di parlamentari europei, ha aggiunto al proposito ''Con questa risoluzione non diamo lezioni alla Tunisia, va considerata come una dichiarazione di intenti''. Sui punti relativi alle riforme politiche, alla cultura, all'educazione, alle libertà individuali in generale e all'orientamento sessuale riguardanti la riforma del codice penale tunisino, l'europarlamentare ha indicato che l'interesse verso queste tematiche deve essere inteso come una questione di di volontà politica di rafforzamento della democrazia in Tunisia e del suo pluralismo.

Castaldo in qualità di relatore della risoluzione ha precisato che la stessa è disponibile in lingua araba perché tutta la società civile tunisina possa comprenderla più facilmente. ''La barriera linguistica deve essere superata. Il progetto contenuto in questa risoluzione è di sistema e non a breve termine'', ha affermato Castaldo evocando anche il tema delicato dei visti in ingresso per l'Europa per i tunisini, prevedendo per il futuro prima una facilitazione delle procedure di rilascio degli stessi ed in seguito una loro eventuale abolizione. ''La risoluzione approvata dal parlamento europeo è un segnale forte del sostegno dell'Unione alla riuscita della transizione democratica tunisina dal quale dipende anche il futuro dell'Europa'' ha concluso Castaldo. (ANSAmed)