Tremila sono tornati di recente, secondo il Ministero degli Esteri di Rabat, in particolare grazie alla messa a disposizione di voli speciali. Rania Oukarfi, una studentessa di odontoiatria di 23 anni a Zaporizhia (nel sud), è partita per la Moldova subito dopo l'invasione russa dell'Ucraina giovedì. Raggiunta telefonicamente dall'Afp, racconta di aver visto "scene traumatiche" e "luoghi pacifici sfigurati dall'oggi al domani".
Secondo lei "l'ambasciata non aiuta, proviamo a chiamare, nessuna risposta". Nassima Aqtid, 20 anni, studentessa di farmacia, è bloccata a Kharkiv, nell'Ucraina orientale, dove infuriano i combattimenti. "Ho pensato di lasciare la città ma è impossibile, il confine più vicino è quello della Russia", ha detto da parte sua.
Per i 700-750 studenti libanesi bloccati in Ucraina contro i 1.300 presenti prima dell'invasione russa, la situazione è più critica. "Ho lasciato il Libano a causa del collasso economico", racconta Samir, 25 anni, arrivato solo un mese e mezzo fa a Kharkiv (nell'est). "Non ci sono direttive da parte delle autorità", lamenta. Vorrebbe raggiungere la Polonia "ma è rischioso" perché dovrà attraversare tutta l'Ucraina. A Beirut, le autorità hanno detto che stavano preparando l'evacuazione dei libanesi in Ucraina o dei rifugiati in Polonia e Romania per via aerea "in una data successiva". Nel frattempo, consigliano loro di rimanere "in luoghi sicuri". Ali Mohammad, uno studente di ingegneria iracheno di 25 anni, chiama costantemente la sua ambasciata senza successo da Chernivtsi (ovest), vicino al confine rumeno. "Abbiamo lasciato l'Iraq per cambiare il nostro modo di vivere, la guerra, le galere. Siamo venuti in Ucraina ed è la stessa cosa", ha detto al telefono all'Afp. Secondo un funzionario del governo, l'Iraq ha 5.500 cittadini in Ucraina, inclusi 450 studenti. "Chiediamo di tornare indietro", ha detto Ali, secondo cui "gli studenti che hanno problemi sono gli iracheni e i siriani".
Non tutti gli egiziani si trovano nelle stesse condizioni.
Saad Abou Saada, 25 anni, uno studente di farmacia a Kharkiv (nell'est) ha cercato di prendere un treno sabato scorso.
"L'ambasciata non ha ancora fatto nulla. Non so dove andare", ha detto, affermando di essere rimasto con altri quattro egiziani nella sua residenza universitaria che ospitava altri stranieri "rimasti senza di noi". L'ambasciata d'Egitto, un Paese con 6.000 cittadini in Ucraina, più della metà dei quali studenti, la maggior parte registrati a Kharkiv, ha dichiarato su Facebook che sta coordinando l'evacuazione dei suoi cittadini in Romania e Polonia. Marocco, Tunisia e Libia hanno anche assicurato di prepararsi all'uscita dei loro cittadini nei paesi vicini. Il Marocco li ha invitati a recarsi ai punti di accesso al confine con Romania, Ungheria, Slovacchia e Polonia. La Tunisia, che non ha un'ambasciata in Ucraina, invierà aerei in Polonia e Romania per rimpatriare i suoi cittadini che desiderano partire tra i 1.700 residenti in Ucraina, l'80% dei quali sono studenti.
"Inizieremo le operazioni non appena avremo completato l'elenco dei tunisini che desiderano tornare", ha detto Mohammed Trabelsi, un funzionario degli Esteri. Tunisi ha contattato anche l'Onu e la Croce Rossa Internazionale per aiutarli a evacuare via terra. La Libia ha pianificato punti di raccolta in Ucraina ed evacuazioni in Slovacchia per una diaspora stimata in quasi 3.000 persone, secondo la sua ambasciata in Ucraina.
L'Algeria, che ha mille studenti in Ucraina ed è legata alla Russia da accordi militari, non ha invitato i suoi cittadini a lasciare il Paese, ma li ha esortati a "usare estrema cautela e ad abbandonare le loro case solo in caso di emergenza".(ANSAmed). (ANSA).