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ROMA - L'area del Mediterraneo rappresenta una delle destinazioni privilegiate per gli investimenti diretti esteri e l'Italia deve giocare un ruolo guida nella sua crescita. Sono questi i punti da cui sono partiti oggi a Roma i lavori dell'EY Strategic Growth Forum dove oltre 500 imprenditori si sono incontrati per discutere di come sbloccare il potenziale di crescita di una zona che vale il 15% del Pil mondiale e che nel 2040 avrà 750 milioni di abitanti. Nel 2013 inoltre nel bacino del Mediterraneo sono infatti arrivati dall'estero 85 miliardi di dollari di investimenti, un valore più alto anche di quelli destinati alla Cina.
In questo contesto il nostro paese deve giocare u ruolo fondamentale, come ha spiegato l'amministratore delegato di EY Italia e managing partner dell'Area Mediterranea: "L'Italia è vista molto positivamente nella Regione del Mediterraneo e gli investitori si aspettano che sia motore trainante di questo territorio, giocando un ruolo attivo".
Tutti i 27 paesi dell'area però, nonostante le criticità che si riscontrano, in particolare instabilità e mancanza di trasparenza, sono molto interessanti per gli investitori: da quanto emerge dallo studio BaroMed2015 ritengono infatti l'area mediterranea più attrattiva rispetto all'Europa (51%), all'Africa (60%) e all'Asia (52%).
I settori che offrono più opportunità di investimento, secondo lo studio, sono i servizi alle imprese, l'industria digitale e i servizi finanziari. A livello di acquisizioni le aziende giudicate più interessanti sono quelle delle telecomunicazioni, media e tecnologia, della vendita al dettaglio, dei prodotti di consumo e dell'energia. Ma l'area registra anche una buona attività anche per quello che riguarda il turismo, l'immobiliare e le infrastrutture. "In Italia - sottolinea Iacovone - i settori che più attirano gli investitori sono quelli del food, per cui è benvenuta l'Expo e quelli del manifatturiero dove siamo tradizionalmente leader, come il fashion". Parlando più in generale dell'area del Mediterraneo Iacovone ha indicato i comparti che traineranno la crescita nel prossimo futuro: "quello delle telecomunicazione e media, destinati a convergere sempre di più, e quello della sanità per l'invecchiamento della popolazione e le nuove tecnologie che permettono di curare i malati cronici a casa".
Il nostro paese però per esprimere al meglio il proprio potenziale deve superare alcune problematiche come il peso della pubblica amministrazione e dei suoi tempi e la mancanza di infrastrutture ma, secondo l'Ad di Ey, "l'Italia ha un piano sia per lo sviluppo delle infrastrutture che per la digitalizzazione".
Ai lavori è intervenuto anche il ministro per le riforme, Maria Elena Boschi, che ha spiegato che "l'area del Mediterraneo ha una grande potenziale da sbloccare, è per questo che è un tema in cima all'agenda Ue: vogliamo rafforzare la cooperazione in molti settori, anche se la situazione non è facile. E' un processo che dobbiamo fare insieme".