(ANSA) - VENEZIA, 21 APR - "Io? Sono il maestro delle
lacrime". Scherza Francesco Vezzoli mentre cammina lungo le sale
al secondo piano del Museo Correr, tra i dipinti di Lorenzo e
Pietro Veneziano, Giovanni Bellini, Carpaccio, Antonello da
Messina. Dalle finestre entra la luce di Piazza San Marco, della
città che in occasione della Biennale d'Arte, intitolata
"Stranieri ovunque" e che parla di artisti queer, indigeni,
profughi, folk, torna a rimarcare il suo essere "città aperta",
luogo che dà speranze al dialogo. La città "con maggiori ponti
sia fisici che culturali", a dirla con le parole dell'artista.
Al Museo, la cui storia è legata al mecenatismo e
lungimiranza di Teodoro Correr, morto nel 1830, Vezzoli ha
progettato e allestito "Musei delle Lacrime". È una mostra
promossa dalla Fondazione Civici e Venice International
Foundation, a cura di Donatien Grau, fino al 24 novembre.
L'esposizione abbraccia circa vent'anni della ricerca artistica
di Vezzoli, con opere in parte realizzate per l'occasione.
"Dialogo" è il filo rosso che accompagna il progetto. Dialogo
tra i preziosi ricami e le citazioni di dipinti storici, le
lucenti lacrime, che compongono i lavori dell'artista bresciano
e il patrimonio artistico del passato; tra l'allestimento sempre
attuale delle stanze di Carlo Scarpa e opere che, per la maggior
parte del percorso, si mischiano, quasi si confondono con i
capolavori dei Primitivi, del '400 e '500 veneziano. A
distinguerle, a stare attenti, dei supporti dai colori tenui.
"L'opera d'arte è questa. Ovvio che poi ci sono i miei
lavori" dice Vezzoli. Il riferimento è al Correr, ai "capolavori
assoluti della storia dell'arte" presenti, a Scarpa, al potersi
avvicinare a opere che sono "senza cornici, vetro, filtri e
distanziatori". L'artista ha colto l'opportunità di compiere "un
vero e proprio viaggio nella storia di Venezia", dove il
contemporaneo e il patrimonio passato non sono mai in
contraddizione, allestendo quello che definisce "un'indagine
sulle lacrime perdute nella storia dell'arte". (ANSA).
Francesco Vezzoli, 'sono il maestro delle lacrime'
Vent'anni di ricerca artistica in mostra al Correr a Venezia