Veneto

Cgia, crisi Mar Rosso non si è ancora fatta sentire ma è allarme

Sono a rischio soprattutto le importazioni di Lombardia e Veneto

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 09 MAR - Fino ad ora i venti di guerra che soffiano in Medio Oriente non hanno ancora prodotto effetti particolarmente gravi per i nostri scambi commerciali. Lo sostiene la Cgia di Mestre, sottolineando che tra i primi due mesi del 2023 e lo stesso periodo di quest'anno, il numero di navi mercantili in arrivo nei porti italiani è diminuito di 169 unità, pari a -3,6% del totale arrivi. Ma sono a rischio nel prossimo futuro le importazioni soprattutto di Lombardia e Veneto, anche se, almeno fino ad ora, le navi mercantili provenienti dal Sud Est Asiatico sono approdate quasi tutte nel Mediterraneo e successivamente nei porti italiani.
    I tempi di percorrenza si sono allungati, provocando un deciso aumento del costo dei noli. Per un container di 40 piedi che a metà gennaio ha percorso la rotta Cina-Asia Orientale è arrivato fino al Mediterraneo, il prezzo ha toccato il picco di 6.673 dollari. Nulla a che vedere, comunque, con le tariffe che venivano praticate nell'estate del 2021, quando si aggiravano attorno ai 12.000 dollari. Va anche segnalato che rispetto a un paio di mesi fa i costi sono in discesa. Lo scorso 1 marzo, infatti, il prezzo è sceso a 4.972 dollari per container, contro i 3.300 dollari registrati dall'indice mondiale noli calcolato da Freightos Baltic Index.
    Tra i principali sistemi portuali presenti in Italia, la contrazione più importante in termini assoluti ha riguardato Genova che ha visto diminuire gli attracchi di 61 unità (-10,7%). Seguono Livorno con -43 (-9,8%) e Venezia con -34 (-6,4%). In controtendenza, invece, i risultati conseguiti dal porto di Augusta che ha registrato un aumento degli approdi di 30 unità (+12,2%), da Napoli con +35 unità (+18,2%) e da Sarroch-Cagliari con +39 unità (+18,7%). (ANSA).
   

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