Veneto

Giacomo Matteotti, a Rovigo una mostra a tutto tondo

Documenti sull'impegno politico dal Polesine al Parlamento

Redazione Ansa

(ANSA) - ROVIGO, 18 GEN - È un Matteotti a tutto tondo quello che emergerà dalla mostra 'Giacomo Matteotti (1885 -1924) Storia di un uomo libero', ospitata a Palazzo Roncale, a Rovigo, dal 5 aprile al 7 luglio.
    L'esposizione è promossa dal Comitato Provinciale per le Celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti e dalla Regione del Veneto, con il sostegno della Fondazione Cariparo, e la collaborazione dell'Archivio di Stato di Rovigo, della Direzione Musei regionali Veneto e il patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Matteotti, della Fondazione di studi storici 'Filippo Turati' di Firenze e della Fondazione Giacomo Matteotti di Roma.
    Dell'uomo politico polesano la mostra rievocherà l'attività di pubblico amministratore in diverse realtà del territorio rodigino, l'impegno nell'attività sindacale nelle leghe e cooperative e quello parlamentare, oppositore del fascismo e infine segretario del Partito Socialista Unitario. Così come sarà ricordato, anche con la emersione di documenti, mai prima esposti, patrimonio dell'Archivio d Stato di Rovigo, il suo assassinio e infine il suo funerale.
    In parallelo, ad essere approfondito in mostra sarà anche il Matteotti privato, le sue letture, la passione personale e familiare per la musica, il fondamentale rapporto con la moglie Velia e la famiglia.
    Alla mostra rodigina ha assicurato la sua collaborazione anche il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, che metterà a disposizione un corpus di manifesti che documentano quanto la vicenda Matteotti abbia influito nell'Italia del tempo.
    "Pochi uomini politici - sottolinea il curatore della mostra, Stefano Caretti - hanno saputo ispirare intere generazioni e suscitare echi così profondi e duraturi, anche all'estero, come Matteotti, ma pochi sono stati al tempo stesso glorificati e meno conosciuti. Certo ha nociuto in qualche modo alla comprensione della complessa personalità di Matteotti il prevalere dell'aurea mitica, e quindi astratta, sulla figura concreta dell'uomo. Una sublimazione ideale che ha puntato esclusivamente sul 'martire', sull''eroe', sfumando così i tratti veri del personaggio, favorendone la metamorfosi in un simbolo sostanzialmente etico e sacrificandone lo spessore umano e la portata storica della sua opera. Scopo della mostra è appunto quello di sottrarre la figura di Giacomo Matteotti a una astratta rappresentazione del martire e restituire la corposità della sua presenza reale nei luoghi, nelle umane relazioni, nelle scelte ideali e culturali, che lo videro operare dalla sua appartata periferia polesana per giungere alle esperienze ai vertici della politica nazionale". (ANSA).
   

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