Veneto

Biennale, 'Archifusion', la Nigeria tra Africa e Occidente

Nell'Isola di San Servolo il padiglione di Boris Brollo

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 27 MAG - Una commistione di culture diverse, l'africana e l'occidentale, che danno vita a un 'laboratorio' culturale in cui l'una è al servizio dell'altra, per forgiarne una terza, cui è stato dato il nome di Archifusion (Fusione Architettonica). E' questo il progetto sul quale è imperniato il padiglione della Nigeria alla Biennale Architettura 2023, con sede nell'isola di San Servolo.
    Archifusion, curato da Boris Brollo, architetto esecutivo Lucia Tomasi, approfondisce l'idea di collaborazione nel senso più ampio di 'officina/laboratorio' allargato, dove il concetto di base diventa la collaborazione improntata allo scambio di esperienze comuni che genera conoscenza.
    Nel padiglione nigerino, spiega Lucia Tomasi, "un abitacolo come punto di osservazione di una società sempre più multietnica, propone un confronto tra punti di vista diversi, tra culture e individualità "che qui si realizza dell'incontro tra le case Hausa e le interpretazioni degli artisti lungo le pareti". Qui tutte le espressioni grafiche hanno in comune intreci, nodi, labirinti, percorsi senza inizio, ne' fine.
    (ANSA).
   

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