Veneto

La prima sindaca di origini albanesi, è un'avvocata di 31 anni

'Voglio portare a Pieve di Cadore la mia energia'

Redazione Ansa

(ANSA) - PIEVE DI CADORE, 16 MAG - Non lo afferma "con certezza assoluta", ma Sindi Manushi, l'avvocata 31enne eletta sindaca di Pieve di Cadore, un piccolo comune delle Dolomiti bellunesi, crede con buone ragioni di essere la prima cittadina di origini albanese di un'amministrazione locale italiana. "Non ho trovato precedenti" racconta all'ANSA, spiegando di essersi laureata nel 2017 all'Università di Trento in materia di proprietà intellettuale nell'industria farmaceutica e di lavorare attualmente per lo Studio Laward di Belluno, occupandosi di diritto societario.
    Manushi, proclamata sindaca come unica candidata della lista 'Pieve futura', è nata a Elbansan, una cittadina al centro dell'Albania, ed è arrivata in Italia con la mamma e il fratello 22 anni fa per raggiungere il padre che si trovava già da tre anni a Cortina d'Ampezzo e lavorava nel settore della ristorazione. La sua famiglia faceva parte del ceto medio albanese ma la famiglia Manushi ha scelto di espatriare per dare ai figli una maggiore sicurezza di vita e una prospettiva occupazionale in più.
    La neo sindaca, dopo vari lavori per mantenersi agli studi, è finita a Pieve di Cadore "perchè c'era già anche uno zio che lavorava come cuoco a Cortina". "Di conseguenza - sottolinea - siamo finiti anche noi nel comune dolomitico". Manushi è ben conscia della difficile sfida che ora l'aspetta. "Io voglio portare a Pieve l'energia di una 30enne che è consapevole che qui i problemi sono tanti. Il primo obiettivo che voglio raggiungere insieme ai consiglieri - conclude - sarà ristabilire un ponte di comunicazione tra il comune e la cittadinanza, molto provata dal periodo pandemico". (ANSA).
   

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