Veneto

Biennale d'Arte, i simboli dell'anima di Karima Laraba

Artista algerina racconta il 'dietro' la maschera, oltre Venezia

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 13 MAG - Si chiama "Dreaming of Venice" l'omaggio che un gruppo di artisti farà da domani in un palazzo di Campo Santa Fosca, a Venezia, aprendo sino al 26 novembre una collettiva curata dalla D'E.M. Venice Art Gallery nell'ambito della 59/a Biennale d'Arte. E' il risultato del bando indetto dalla Galleria, dedicato alla pittura, scutura, fotografia, grafica, incisione, digital art e design.
    Spicca tra le opere curate dalla gallerista Elena Petras Duleba, "Essere diverso" di Karima Laraba, una tela spiegata dalla stessa artista: "prima di cercare la libertà dobbiamo liberare i nostri pensieri - dice -. I pensieri, le riflessioni senza limiti hanno il profumo dell'eternità e ci portano molto lontano. Origini algerine, un ex marito italiano e due figli piccoli, Laraba da 17 anni è in Europa, lontana dalla sua famiglia di origine. "Però dico sempre - spiega - che la mia casa è negli occhi della gente che incontriamo per magia".
    Il viaggio artistico di Laraba è tutto incentrato su Venezia: "mi ha riconosciuta - spiega - perchè ha sentito la mia essenza, lasciandoi giocare con le mie creazioni, permettendomi di aggiungere il mio piccolo granello di follia a quelli di tutta questa gente sconosciuta che viene da dovunque per scoprirla, percorrendo le sue calli sognanti". Come già nella mostra "La maschera e il vortice" allestita nel 2019 nella Galleria della Biblioteca Angelica a Roma, anche in questa occaasione Laraba presenta un acrilico che offre al visitatore il profilo di novi volti-maschera, uno solo dei quali impreziosito da pennellate blu e oro. Gli altri sono volti a cui sono stati tolti i sensi: hanno un cerotto bianco a coprirne bocca e occhi, a nascondere i loro pensieri e la possibilità di guardare liberamente al mondo. La maschera, i colori scelti, sono altrettanti simboli del dualismo dell'essere e dell'apparire. Un mix di segni che spazia volutamente tra culture che appartengono a mondi lontani, tra la maschera tradizionale del Carnevale veneziano e i volti ieratici della simbologia africana. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it