(ANSA) - VENEZIA, 26 GIU - Su 935 Contratti collettivi
nazionali di lavoro (Ccnl) vigenti e depositati al Cnel, al 31
dicembre scorso, 351 sono stati firmati da associazioni
datoriali e organizzazioni sindacali non riconosciute,
praticamente 4 su 10, il 37,5% del totale. Lo rileva oggi
l'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia).
Tra i settori la situazione più critica si riscontra
nell'edilizia, dove a fronte di 74 Ccnl depositati al Cnel, 37
(il 50% del totale) sono stati sottoscritti da organizzazioni
non aderenti alla struttura di viale Lubin. Altrettanto anomala
è la situazione che si registra nel
commercio-artigianato-turismo. Su 257 Ccnl vigenti, 121 (il
47,1%) sono stati firmati da sigle "fittizie". Tra le imprese di
pulizia e le multiservizi, dei 50 contratti vigenti 23 (il 46%)
sono stati sottoscritti da sigle pressoché "sconosciute".
"Un'accozzaglia di organizzazioni improbabili - commenta il
responsabile dell'Ufficio studi, Paolo Zabeo - che nella
stragrande maggioranza dei casi non rappresentano quasi nessuno,
ma consentono un'alternativa a quelle imprese e a quei
lavoratori subordinati che vogliono fare dumping sociale,
aggirando i contratti siglati dalle organizzazioni più
rappresentative e diffuse su tutto il territorio nazionale".
"Intendiamoci, nessuno mette in discussione la libertà
sindacale, che in un Paese democratico va sempre garantita"
afferma la Cgia, che però afferma la "necessità di rivedere la
rappresentanza". (ANSA).
Cgia, 4 contratti su 10 firmati da sigle non riconosciute
Consentono a imprese e lavoratori di fare dumping sociale