(ANSA) - VENEZIA, 27 GEN - "Il nostro Rt è 0,62": così il
Presidente del Veneto Luca Zaia fotografa la ventisettesima
giornata di calo dei dati Covid nella regione dopo il picco
registrato il 31 dicembre. "Questa settimana - aggiunge - la
nostra è la seconda regione in Italia con Rt più basso".
Proprio il calo dell'indice di contagio potrebbe permettere
di lasciare i confini dell'area arancione. "Ho ragionevoli
speranze che si possa arrivare alla zona gialla - dice Zaia -.
Sappiamo di aver fatto tre settimane di arancione, che sono per
convenzione il periodo normale. Questo ci dà un segnale di
speranza da un lato, e di preoccupazione. Ricordo che il virus
sta facendo fare altalena a numerose nazioni".
I dati della pandemia diffusi stamane offrono un quadro
apparentemente opposto, con una salita repentina dei contagi, +
2.385 nelle ultime 24 ore (contro i +746 di ieri). Le cifre in
realtà risentono del nuovo sistema di calcolo, che da martedì
sera ha incluso anche tutti i soggetti positivi al solo test
rapido, senza necessità di conferma al molecolare. Il dato
odierno di 2.385 sconta così gli oltre 1.200 positivi già
inseriti nel bollettino di ieri sera. E' ancora alto il dato dei
decessi, 62, che porta le vittime complessive da inizio
dell'epidemia a 8.757.
Il Veneto nel frattempo si prepara al primo febbraio, data
prevista per la ripresa della didattica in presenza al 50% nelle
scuole superiori. Il piano della ripartenza prevede l'impiego di
683 bus aggiuntivi e di 224 "steward" per governare i flussi e
limitare gli assembramenti alle fermate. Gli studenti che
rientreranno in classe sono circa 213.000, di cui circa 155.000
pendolari, oltre a circa 17.000 docenti. Il costo totale
dell'operazione, sottolinea la vicepresidente e assessore
regionale ai Trasporti, Elisa De Berti, è di circa 6,5 milioni
di euro al mese.
Anche per le liste d'attesa delle prestazioni sanitarie
erogate dalle Ulss è previsto un cambio di passo per
riguadagnare il terreno perduto. Sono 90 mila le prestazioni
specialistiche che sono state sospese a causa dell'emergenza
legata alla seconda ondata del Covid-19. "Abbiamo 48 milioni di
euro di residui del bilancio 2020, destinati alle prestazioni
aggiuntive del personale, e abbiamo così un margine per chiedere
di recuperare in fretta le liste d'attesa - spiega l'assessore
alla salute Manuela Lanzarin -. Altri fondi per il 2021
dovrebbero permettere di riuscire a dare risposte e rimettere in
moto la macchina" (ANSA).
>ANSA-IL-PUNTO/COVID: Veneto, Zaia, Rt scende a 0,62
Pronto piano ripartenza scolastica con uso 683 bus aggiuntivi