Veneto

The Book of Vision, medicina e desiderio

Alla Sic il film di Carlo S. Hinterman prodotto da Malick

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 03 SET - 'The Book of Vision' mostra poco a poco la sua anima visionaria e, a tratti, le atmosfere di Terrence Malick, maestro del regista e produttore di quest'opera di Carlo S. Hintermann. Film d'apertura della 35/ma edizione della Settimana internazionale della critica alla Mostra del cinema di Venezia, mette in scena la storia di Eva (Lotte Verbeek), giovane dottoressa che a un certo punto si immerge nello studio della storia della medicina. Nella sua ostinata ricerca di una guida, scoprirà Johan Anmuth (Charles Dance), medico prussiano del Settecento in bilico tra illuminismo e animismo. Una scoperta che cambierà la natura di Eva, il suo corpo e la sua stessa malattia. Sarà proprio il manoscritto del medico, 'Book of Vision', ad intrecciare poi le loro esistenze al di là del tempo. Eva e Johan si incontreranno infatti nel '700 come nell'oggi essendo i loro destini fatalmente uniti. Cosa contiene il libro? Le speranze, le paure e i sogni di più di 1800 pazienti che il medico prussiano sapeva soprattutto ascoltare anche nelle loro fantasie per dare loro una terapia del tutto personalizzata (un po' come accade nell'omeopatia e non solo). La storia di Anmuth e dei suoi pazienti darà tra l'altro all'insicura Eva la forza per vivere appieno la propria vita, comprendendo che niente si esaurisce nel proprio tempo.
    Per il film cast internazionale: oltre Dance e Verbeek troviamo Sverrir Gudnason (protagonista di Borg McEnroe), Isolda Dychauk (I Borgia, Faust, TwoGirls) e il 'nostro' Filippo Nigro.
    Direttore della fotografia è Joerg Widmer che ha collaborato con Wenders, Tarantino, Haneke, Polanski e Bela Tarr. (ANSA).
   

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