(ANSA) - VENEZIA, 21 GIU - Scontro tra scienziati sulla tesi
dell'indebolimento del' grado di infettività del SarCpv2
Coronavirus:, evidenziato da uno studio sui risultati di 60mila
tamponi in Veneto, condotto da Roberto Rigoli, coordinatore
delle microbiologie della regione, assieme a colleghi dello
Spallanzani e del San Matteo di Pavia. La miccia l''ha accesa il
prof Andrea Crisanti, capo del del dipartimento di microbiologia
e virologia di Padova: per il quale queste affermazioni "solo
solo chiacchiere". Rigoli aveva detto: "ci sono segnali che
virus si sta spegnendo". Crisanti ha replicato: "Chi parla
dell'infettività di questo virus non sa quello che dice, perché
l'infettività si misura sperimentalmente e sull'uomo non è
possibile fare nessun esperimento e non esiste un modello
animale. Senza numeri e senza misura non è scienza". E' stata
così la volta di Rigoli, che ha contro ribattuto: "la
bassa/assente infettività è stata valutata su due fronti: il
primo epidemiologico monitorando i contatti stretti dei pazienti
con carica bassa, il secondo seminando su colture cellulari i
campioni appartenenti sempre a pazienti con c.t. alto (bassa
carica). Dati preliminari di un lavoro condotto dal prof.
Baldanti dimostrano che solo un'esigua minoranza di questi
campioni risulta positiva in colture cellulari". (ANSA).
Scontro virologi, 'si sta spegnendo'. 'Solo chiacchiere'
Crisanti contesta Rigoli, che replica, 'valutato su 2 fronti'