Veneto

A Venezia i Pollock, Jackson e Charles

Peggy Guggenheim, Murale genio 'dripping' e omaggio al fratello

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 22 APR - Parla 'Pollock' nelle sale della Peggy Guggenheim Collection, a Palazzo Venier dei Leoni, a Venezia. Non solo Jackson, il genio del 'dripping', che è parte stessa della storia della mecenate-collezionista statunitense, ma anche Charles Pollock, il fratello maggiore che nel 1930 convinse il minore a raggiugerlo a New York.

Nella Collezione veneziana ci sono due mostre - 'Jackson Pollock, Murale, Energia resa visibile' e 'Charles Pollock, Una retrospettiva' - parte di un progetto espositivo all'insegna dei fratelli Pollock che tesse tutto il 2015.

Il grande 'Murale' di Jackson, con i suoi 6 metri di lunghezza, domina la parete nella prima sala a destra del palazzo sul canal Grande, a Venezia, che fu dimora di Peggy Guggenheim. Di fronte, è posto un altrettanto grande dipinto di Robert Motherwell, 'Elegia alla Repubblica spagnola n. 126' (1965-67) e sull'altra parete 'Alchimia', il dipinto del 1947 che dà il via al 'dripping' che ha reso immortale l'artista statunitense.

'Murale', realizzato per l'appartamento a New York di Peggy, ora del Museo d'arte dell'Università di Iowa, per la prima volta in Italia, è di appena quattro anni prima, ma le due opere, assieme a un altro dipinto del '42 in sala, compongono di fatto, sul piano stilistico, tutto il 'pianeta' Pollock, rappresentando un prima e un dopo nella stessa arte statunitense. "Con le sue dimensioni monumentali - è detto riguardo a Murale dai promotori della mostra - ha introdotto nell'espressionismo astratto americano un nuovo concetto di scala e di audacità, anticipando le più 'tradizionali' astrazioni, rese attraverso la tecnica dello sgocciolamento", quella di 'Alchimia'. Un 'gigantismo' che racchiude anche un omaggio ai muralisti messicani e ai traguardi raggiunti dal maestro Thomas Hart Benton, a spostarsi dall'opera su cavalletto alla parete.

Se la storia e la notorietà di Jackson Pollock viaggia di pari passo con quella della sua mecenate, non poteva che essere la collezione Peggy Guggenheim a offrire, sull'altro lato del giardino, la più esaustiva retrospettiva mai dedicata a Charles Pollock. Attraverso 120 opere - dipinti, schizzi, disegni, fotografie e documenti - in gran parte inedite, la mostra dà modo di conoscere la storia artistica, ma anche familiare, di una personalità che a suo modo incarna un 'secolo americano' attraversando più linguaggi, dalla pittura figurativa all'astrattismo, dallo studio dei grandi maestri durante il viaggio in Italia degli inizia degli anni '60 - la serie di dipinti astratti 'Roma' - all'avanguardia del Color-field. .
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it