Veneto

Studenti alberghiero sfruttati, denunce

A capo due società con evasione fiscale da un milione di euro

Redazione Ansa

(ANSA) - VICENZA, 21 NOV - Oltre 2.700 studenti di scuole alberghiere sono stati irregolarmente impiegati in alberghi e ristoranti, con la formula dell'alternanza scuola-lavoro prevista dai programmi di studi, da due società fittiziamente residenti all'estero, con una evasione fiscale per un milione di euro. E' quanto emerso da una indagine nazionale della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa (Vicenza) che ha denunciato quattro persone per somministrazione fraudolenta di manodopera e altre due per frode fiscale.

La Compagnia della GdF di Bassano del Grappa, unitamente alla Direzione Territoriale del Lavoro di Vicenza, sotto il coordinamento della magistratura berica, ha eseguito in tutta Italia un' operazione che ha portato alla luce l'impiego abusivo in attività lavorative di migliaia di studenti che, nell'ambito del programma di studi, venivano irregolarmente utilizzati da numerosi ristoranti/alberghi come manodopera a basso costo.

Le due società - con residenza fittizia a San Marino e in Svizzera, i cui titolari sono residenti nel bassanese, avrebbero violato le normative vigenti (che prevedono un rapporto diretto tra scuole e strutture di ristorazione/alberghiere), interponendosi illecitamente tra gli stessi istituti scolastici di Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Lazio, e ristoranti/alberghi di Trentino A.A., Veneto, Puglia, Sicilia, Umbria, Abruzzo, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Sardegna. I finanzieri hanno accertato un'evasione di un milione di euro e di altri 200 mila all'iva. Per la somministrazione fraudolenta di manodopera è prevista la sanzione pari a 70 euro per giorno d'impiego per studente e, considerato che ciascun studente è stato impiegato in media per quindici giorni, la sanzione potrà arrivare sino ad un massimo di 2,6 milioni.

Gli indagati, su richiesta dei ristoratori e albergatori, facevano sottoscrivere agli studenti una "lettera di incarico", con la quale veniva definito l'impiego, per un periodo determinato, di un numero di studenti occorrenti alla strutture di ristorazione/alberghiere, al costo di 60 euro per studente a settimana lavorativa. Per i finanzieri si sarebbe così consentito ai ristoratori e albergatori di impiegare per le proprie necessità (soprattutto nei periodi di maggiore concentrazione di cerimonie) una forza lavoro a basso costo, senza oneri contributivi, con la conseguente illecita concorrenza a danno degli altri operatori del settore. Si sarebbe permesso inoltre alle due società di esercitare l'intermediazione abusiva di manodopera, ricavando ingenti guadagni sottratti completamente al fisco e avrebbe comportato, a volte, per gli studenti un'esperienza scolastica in laboratori esterni con profili non propriamente specialistici.

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